L’ombra dell’evasione fiscale nell’era digitale degli influencer
Gli ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale del fenomeno degli influencer e dei creatori di contenuti digitali, che hanno rivoluzionato il modo in cui le persone interagiscono online. Tuttavia, dietro le vetrine digitali patinate e le vite perfette mostrate sui social media si cela un’ombra inquietante: l’evasione fiscale. Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna ha rivelato un intricato sistema di incassi non dichiarati per un totale di 11 milioni di euro, coinvolgendo nomi noti come Gianluca Vacchi e Luis Sal.
Un sistema fiscale inadeguato alle nuove sfide digitali
L’evasione fiscale a sei zeri mette in luce un sistema che sfrutta le lacune presenti nelle leggi fiscali, ancora insufficienti nel regolare appieno questa realtà digitale in rapida evoluzione. La mancanza di chiarezza normativa genera spesso confusione su quali siano le imposte dovute e su come queste debbano essere dichiarate, soprattutto in contesti internazionali che complicano ulteriormente il monitoraggio e la regolamentazione fiscale, aprendo la strada a ulteriori possibili evasioni.
«I maggiori ricavi non dichiarati dagli influencer sono stati individuati dalla Guardia di Finanza analizzando i proventi derivanti dalla pubblicazione di post sui social media, dalle collaborazioni con aziende nel campo dell’influencer marketing e dall’inserimento di contenuti su piattaforme come OnlyFans o Escort Advisor», ha dichiarato un rappresentante dell’ente investigativo.
La necessità di una regolamentazione fiscale specifica per i digital creator
In risposta alle accuse, gli influencer hanno difeso le proprie azioni affermando di aver adempiuto correttamente ai propri obblighi fiscali, dichiarando i compensi percepiti e considerando le deduzioni spettanti. Tuttavia, la sponsorizzazione di prodotti e servizi tramite contenuti online abituali può qualificare tali proventi come redditi di lavoro autonomo o, in certi casi, come reddito di impresa se l’attività è svolta tramite un’organizzazione strutturata.
Purtroppo, l’assenza di una disciplina fiscale specifica per i digital creator rende estremamente complicata l’applicazione delle norme fiscali adeguate e l’individuazione del luogo di produzione di tali redditi. Nonostante la crescita costante del mercato degli influencer in Italia, il settore dei creatori di contenuti digitali non gode di un quadro legislativo chiaro e definito, evidenziando la necessità di un intervento normativo che porti maggiore trasparenza e contrasti eventuali fenomeni di evasione.