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Le nuove regole europee impattano Google Maps e Alphabet
Google Maps ‘introvabile’? Colpa del nuovo regolamento europeo che ha scosso le grandi piattaforme digitali come Google. Con l’entrata in vigore del Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, Google e altre giganti come Alphabet sono chiamate a rispettare norme più stringenti per evitare favoritismi eccessivi verso i propri servizi. Questo cambiamento normativo ha reso più complicato per gli utenti raggiungere Google Maps, un’applicazione di mappe popolare ma ora meno accessibile direttamente da Google. Le modifiche apportate al motore di ricerca mirano a conformarsi alle nuove regole europee, rendendo il percorso verso Google Maps meno diretto.
Le regole per i gatekeeper digitali
La Commissione Europea ha designato sei grandi gatekeeper, tra cui Alphabet (la società madre di Google), Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft, come responsabili delle presunte violazioni dei diritti dei consumatori nel contesto digitale. Queste aziende sono soggette a regole più severe poiché condividono un significativo fatturato annuo e un ampio mercato all’interno dell’Unione Europea. La designazione ufficiale dei gatekeeper è avvenuta il 6 settembre dello scorso anno, evidenziando la necessità di rispettare i parametri fissati dai legislatori europei per garantire una concorrenza più equa e trasparente.
La legge sui mercati digitali non solo identifica i criteri per individuare i gatekeeper, ma impone loro specifici obblighi. Tra questi obblighi, vi è la garanzia per gli utenti di poter cancellare l’abbonamento ai servizi offerti dai gatekeeper e la promozione dell’interoperabilità delle funzionalità di base dei servizi di messaggistica istantanea. Questo significa che i grandi servizi di messaggistica devono aprire le proprie piattaforme alla compatibilità con le app più piccole, offrendo agli utenti una maggiore varietà di scelte per comunicare attraverso diverse app di messaggistica. Inoltre, è richiesto un accesso equo alle funzionalità degli smartphone per gli sviluppatori di app, insieme alla possibilità per i venditori di accedere ai propri dati di marketing sulle piattaforme online. La legge vieta anche pratiche come il pre-installare certe app sui dispositivi, obbligare gli sviluppatori ad utilizzare determinati servizi per avere visibilità sugli store digitali e riutilizzare i dati personali per altri fini senza consenso.
Le sfide per Alphabet e Google
Alphabet, con la sua vasta gamma di servizi che includono Google e Android, si trova tra i gatekeeper più influenti soggetti alle nuove regole del DMA. Servizi come Google Play, Google Maps, Google Search e YouTube sono al centro dell’attenzione, e Alphabet è al lavoro per separare i propri servizi e favorire una maggiore concorrenza. Ad esempio, con Chrome, non è più impostato di default Google come motore di ricerca, ma deve essere scelto dall’utente. Analogamente, la ricerca di una via su Google non porterà più automaticamente a Google Maps come risultato principale, segnando un netto cambiamento nell’esperienza di ricerca online.