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Ucraina: La Complessa Situazione del Parlamento e le Pressioni Militari
La Verchovna Rada, il parlamento ucraino, attualmente si trova in una fase di stallo prolungato a causa di oltre 4 mila emendamenti in sospeso e dibattiti intensi riguardanti un discutibile disegno di legge volto a estendere la leva militare, abbassando l’età di coscrizione a 25 anni. Questo progetto di legge solleva numerose controversie, poiché prevede restrizioni significative per i maschi in età da arruolamento che non sono registrati presso i centri di reclutamento. Tra queste restrizioni vi sono la sospensione della patente di guida, il congelamento dei conti bancari, limitazioni sui trasferimenti di proprietà e l’interruzione dei servizi essenziali come le cure ospedaliere. Queste misure sono percepite da molti come un tentativo del presidente Zelensky di trasferire la responsabilità della decisione alla legislatura, suscitando malcontento tra i cittadini.
In un contesto in cui il parlamento ucraino è paralizzato da questioni legislative cruciali, si intensificano le pressioni sul fronte militare. Il presidente Zelensky si è visto costretto a cercare nuovi soldati per rimpiazzare le forze esauste in un conflitto sempre più violento. A dicembre, c’era stata la proposta di mobilitare centinaia di migliaia di uomini, ma la situazione si è complicata ulteriormente con la carenza di personale idoneo al combattimento. I ruoli vacanti spaziano da ingegneri a videomaker fino a combattenti di prima linea come mitraglieri e cecchini, e riempire queste posizioni cruciali rappresenta una sfida significativa per Kiev. Vladyslav Greziev, cofondatore di Lobby X, ha evidenziato che “la sfida principale è colmare le posizioni di combattimento”. Questo deficit di personale militare adatto al combattimento sta spingendo le autorità ucraine a considerare il richiamo dei connazionali maschi dai 25 ai 60 anni residenti all’estero.
La Tensione Militare e le Pressioni Psicologiche sulla Popolazione
Il leader ucraino è consapevole che il consenso popolare verso la guerra e le sue sofferenze sta diminuendo, come dimostrato dalle sue dichiarazioni in un’intervista all’Economist a inizio gennaio. Zelensky ha riconosciuto che molti ucraini hanno “perso il senso della minaccia esistenziale”, riflettendo un crescente disagio tra la popolazione riguardo alla durata indefinita del conflitto. Questo disagio si manifesta anche nel crescente numero di uomini in età da combattimento che cercano di evitare la leva per timore di essere arruolati in un esercito insufficientemente equipaggiato, una situazione che potrebbe portarli a una morte certa. Se inizialmente Kiev poteva fare affidamento su unità di veterani con esperienza acquisita nel Donbass dal 2014, attualmente la mancanza di personale adatto rappresenta una seria minaccia per le forze armate ucraine.
Dall’altra parte, Mosca sembra essere consapevole di questa situazione e ha modificato le proprie strategie militari. Piuttosto che mirare alle infrastrutture energetiche o ai depositi di carburante, le forze russe stanno concentrando i loro attacchi sui centri di reclutamento e formazione ucraini. Questo approccio mira a bloccare o rallentare la normale rotazione delle truppe ucraine, creando un’opportunità per Mosca di ottenere vantaggi sul campo di battaglia. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha recentemente escluso qualsiasi possibilità di colloqui di pace con il governo ucraino, sostenendo che Kiev non riconosce la realtà che “l’Ucraina è certamente Russia”. Questa posizione riflette un’escalation delle tensioni militari e politiche tra le due nazioni, lasciando poche speranze di una risoluzione pacifica nel prossimo futuro.