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Scandalo degli accessi abusivi alle banche dati: Politici e magistrati sotto accusa
Giorgia Meloni, premier di Italia Viva, ha espresso la sua preoccupazione riguardo all’indagine di Perugia riguardante gli accessi abusivi alle banche dati della Dna. Meloni ha dichiarato: ‘Vogliamo sapere chi sono i mandanti perché questi sono metodi da regime.’ La premier ha evidenziato la gravità dell’azione di funzionari dello Stato che hanno violato la legge facendo verifiche su cittadini, trasmettendo poi queste informazioni alla stampa. Le indagini hanno rivelato che il finanziere Pasquale Striano ha passato molte informazioni ad alcuni giornalisti, coinvolgendoli nell’inchiesta. Meloni ha sottolineato che utilizzare le banche dati pubbliche in questo modo non ha nulla a che fare con la libertà di stampa.
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha definito la situazione come uno ‘scandalo’ di una gravità senza precedenti. Con ben 800 accessi illegali, Schlein ha sottolineato la necessità di fare chiarezza e ha espresso la sua preoccupazione affinché fatti del genere non si ripetano. La schedatura illegittima di centinaia di persone è stata definita come un atto inaccettabile che richiede una risposta immediata e trasparente. La politica ha sottolineato l’importanza di evitare che simili abusi possano ancora verificarsi.
Reazioni delle istituzioni e delle personalità politiche
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sollevato interrogativi sulle finalità di un presunto ‘Grande Fratello’ che raccoglie informazioni su ogni individuo. Tajani ha dichiarato: ‘Ci auguriamo che dalla riunione dell’Antimafia esca la verità: bisognerebbe capire chi è il regista, perché non credo sia un sottufficiale della Guardia di Finanza.’ Il diritto alla privacy, sancito dall’articolo 15 della Costituzione italiana, è stato definito come un’aspirazione ormai messa in discussione da tali eventi.
Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha richiesto l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in qualità di capo del Consiglio Superiore della Magistratura. Gasparri ha sottolineato l’importanza di una presa di posizione da parte delle più alte cariche istituzionali per far luce su questa vicenda. Anche la senatrice di Italia Viva, Raffaella Paita, ha chiesto che l’ex capo della Procura nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, si presenti per essere ascoltato riguardo a questi accessi abusivi.
Il vicepremier della Lega, Matteo Salvini, ha annunciato di voler denunciare questo scandalo in tutte le Procure, evidenziando la gravità della situazione. Anche personalità diverse, come il vescovo Monsignor Giovanni D’Ercole e il rapper Fedez, hanno scoperto di essere stati spiati in relazione a questa vicenda. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha scelto di mantenere il silenzio per rispetto dell’inchiesta, affermando: ‘Sono l’unico che non parla sul tema Dossier. Nonostante sia la persona che ostinatamente, in solitudine, senza solidarietà, ha cercato la verità. Contro nessuno. Solo per giustizia. Non parlo per rispetto dell’inchiesta. Non parla la parte lesa, ma (stra)parlano gli indagati.’