Di Cesare: Tra Idealismo e Realismo
Massimo Gramellini solleva un interrogativo cruciale: quale delle due facce di Di Cesare dobbiamo considerare? Da una parte, la figura televisiva che critica la NATO au nome della pace e della fratellanza, dall’altra la personalità sui social che esprime sentimenti idealistici per una terrorista coinvolta in gravi crimini senza mostrare segni di esitazione o compassione.
Le Contraddizioni di Di Cesare
Gramellini sottolinea l’ambiguità di Di Cesare, evidenziando la sua omogeneità nel condannare la violenza quando perpetrata dai suoi nemici di classe, ma la sua indulgenza nei confronti di coloro che condividono i suoi ideali rivoluzionari. L’autore mette in dubbio la sincerità di un omaggio postumo dedicato da Di Cesare alla terrorista Barbara Balzerani, sottolineando la fatica nell’individuare una netta distinzione dai metodi terroristici di questa figura.
La citazione di Di Cesare riguardante le ‘vie diverse’ rappresenta, secondo Gramellini, un tentativo debole di prendere le distanze dai metodi estremisti della Brigata Rossa, lasciando intravedere l’idea che l’odio ideologico possa essere il collante tra le due facce della sua personalità. Questa dualità, caratterizzata da una condanna selettiva della violenza, suggerisce un approccio ambivalente e indulgente verso coloro che perseguono gli stessi obiettivi ideologici.