Mattarella sull’autorità del Capo dello Stato
Nell’arena politica italiana, le parole del Presidente Sergio Mattarella risuonano con autorità e chiarezza. Egli sottolinea che il ruolo del capo dello Stato non è sovrano, né dovrebbe invadere poteri altrui. In un discorso al Quirinale rivolto ai vertici della Casagit, Mattarella affronta le critiche e le interpretazioni errate che circondano il suo ruolo.
Il potere di promulgare leggi
Una delle questioni cruciali affrontate dal Presidente riguarda la promulgazione delle leggi. Mattarella spiega che quando firma una legge, non la fa propria né la condivide, ma esegue il suo dovere costituzionale. ‘Il Quirinale non firma le leggi, ma ne attesta la pubblicazione e l’entrata in vigore,’ sottolinea. La promulgazione è un atto formale che conferma l’approvazione del testo da parte di entrambe le Camere, senza implicare un’approvazione personale o un endorsement politico da parte del Presidente.
Il Presidente mette in guardia sul pericolo di superare i limiti costituzionali assegnati al suo ruolo. Se dovesse rifiutare la promulgazione di una legge per motivi soggettivi, oltrepasserebbe i confini fissati dalla Costituzione. Mattarella evidenzia che il Presidente non è un sovrano e non possiede il potere di imporre la propria volontà o giudizio sulle leggi approvate. Rispettare la Costituzione e garantire il corretto funzionamento degli organi costituzionali sono i compiti primari del Capo dello Stato.