Il Tunnel Sub-Portuale da un Miliardo: Ristori e Compromessi
Nell’ennesima giornata di festa per l’inaugurazione del cantiere di una delle tante grandi infrastrutture genovesi, è Egle Possetti, portavoce del Comitato dei parenti delle 43 vittime del Morandi ad offrire una visuale meno trionfalistica sull’evento. Il tunnel sotto il porto che dovrebbe essere pronto per il 2029 e dovrebbe costare almeno un miliardo di euro sarà pagato, come altre grandi opere, dagli accordi post Morandi, il decreto Genova che aveva come fine quello di compensare danni morali ed economici alla città attraverso un fiume di denaro.
Oggi Autostrade non fa più parte del gruppo degli imprenditori veneti ma è vero che la vendita è stata da molti contestata per il guadagno che ha portato nelle tasche dei Benetton. Il manager del gruppo nelle interviste a margine della festa per soli vip, ha sottolineato l’attaccamento ai suoi figli.
Le Riflessioni di Egle Possetti e la Risposta a Benetton
A questa ennesima uscita pubblica di Benetton che mescola glamour e valori della tradizione (ha anche ricordato gli errori di comunicazione relativi al post crollo) Egle Possetti risponde con compostezza ma con l’angoscia di chi i figli non li ha più. Lei ha perso due nipoti adolescenti nel crollo e molte altre famiglie hanno vissuto e vivono analoga angoscia.
«La mia vita senza i miei due figli…- scrive Possetti -. Questo potrebbe essere il titolo corretto di una riflessione profonda e sincera. In questi giorni leggiamo sulle pagine di un noto quotidiano nazionale la periodica riflessione del “nuovo” manager di Edizione, la cassaforte della famiglia Benetton. In Italia spesso coloro che hanno le colpe per avere sottovalutato, per avere avuto troppa fiducia sono i morti, è sempre più comodo in genere affidare ai defunti una serie di responsabilità. E’ un mantra che ritorna anche per la famiglia Benetton, infatti chi aveva avuto la leggerezza di fidarsi troppo degli amministratori, pare non ci sia più, ed avanti così, pare emergano solo ingenuità e nessuno ovviamente avrebbe fatto pressione sugli amministratori per ottenere sempre più utili. Il dato inoppugnabile di questi ultimi anni è la continua ricerca del ritorno alla verginità che emerge in questa famiglia, la ricerca del ritorno ai presunti valori famigliari dei padri fondatori (vedi anche altre vicende oltre al Ponte Morandi), purtroppo allo stato attuale non trova terreno fertile. Purtroppo in Italia queste parole vengono ancora fatte risuonare quasi come fossero parole di peso, come se fossero parole di una persona, di una famiglia con profondi valori, quasi un’ascesa al cielo. Il dispiacere, il pentimento sarebbero forieri di azioni vere in campo, azioni importanti, vedrebbero (come abbiamo più volte sollecitato) l’impegno economico importante in borse di studio, o forse per progetti in supporto alle disabilità, od altre belle, cospicue iniziative. Forse questi enormi fondi con cui anche le nuove generazioni devono “purtroppo” confrontarsi, che ipotizziamo non avrebbero mai voluto in questo modo, potrebbero trovare una nuova via senza togliere molto a questi patrimoni. Le scuse di Alessandro Benetton, non ci commuovono, e non devono commuovere nessuno, sono il tentativo di far riemergere dal fango l’onore della propria famiglia senza pagare dazio e questo non può essere accettato. C’è un papà nella nostra vicenda di figli ne hanno persi due, due amori che non potranno mai più crescere e vivere, un papà che non dovrà più avere pazienza, purtroppo….Ci sono mamme, papà, mogli, nonne, compagne, sorelle, zie che hanno perso quanto di più caro e siamo stufi di vedere queste meschine manovre di marketing famigliare,…..siamo stufi.Ci troviamo ogni giorno a doverci confrontare da più parti con i tentativi di alleggerire le colpe, di mitigare il disastro, di riverniciare l’orrore»..