Il Caso Dossieraggio a Perugia: Luce sui Segreti del Potere
La Repubblica ha scosso l’opinione pubblica con l’articolo ‘Caso dossieraggio a Perugia, il fondo oscuro del potere’, firmato dall’ex senatore Luigi Manconi. Secondo Manconi, le forze dell’ordine svolgono un’opera preventiva che implica l’acquisizione di informazioni e la raccolta di dati, definendo il tutto come un ‘gigantesco lavoro di elaborazione di dati e di intelligence’. Si è parlato di ‘arcana imperii’, i segreti del potere, sollevando domande scomode sul possesso delle chiavi di accesso a tali segreti e sul potere che ne deriva, non limitato da vincoli, ma capace di organizzare controlli e ricatti.
Manconi solleva il velo su un’oscura realtà, mettendo in discussione la trasparenza e la legalità di certe pratiche. Inizialmente coinvolti solo Guido Crosetto e Cristiano Ronaldo, il caso si è evoluto rapidamente coinvolgendo centinaia di nomi, alimentando ancora di più le preoccupazioni. Tuttavia, quando contattato per ulteriori dichiarazioni, Manconi ha dichiarato di non essere più aggiornato sulla situazione, gettando ombre ancora più dense su un’inchiesta in continua evoluzione.
Reazioni Politiche e Ombre Sovietiche
Tommaso Foti ha sollevato il caso definendolo simile a metodi tipici dell’Unione Sovietica, sottolineando che politici del Pd e del Movimento 5 Stelle sembrano essere stati risparmiati da questa operazione di dossieraggio condotta da certe frange della stampa. Tuttavia, la realtà dei fatti mostra che anche esponenti come Giuseppe Conte, Matteo Renzi e Andrea Zanoni sono stati oggetto di questa pratica discutibile. Curiosamente, da parte del Pd e del M5S non è stata espressa alcuna condanna formale, ad eccezione di Zanoni e Walter Verini, che hanno reagito pubblicamente.
Zanoni ha commentato che ‘probabilmente qualcuno voleva screditarmi ma non ci è riuscito’, suggerendo l’esistenza di un’agenda nascosta dietro queste azioni. Allo stesso modo, Verini ha sottolineato l’importanza di sanzionare chiunque abbia acquisito dati sensibili illegalmente, evidenziando un silenzio imbarazzante da parte degli attori politici coinvolti. Mentre il ministro Adolfo Urso si prepara ad affrontare le audizioni richieste dalle autorità competenti, il manto del silenzio sembra avvolgere una questione che getta un’ombra inquietante sul mondo politico italiano.