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Le nuove regole per le plusvalenze immobiliari: cosa cambia con la legge di bilancio 2024
La cessione onerosa degli immobili ha subito importanti cambiamenti con l’entrata in vigore della legge di bilancio 2024. Fino al 31 dicembre 2023, le imposte erano dovute solo per la vendita di immobili acquistati o costruiti da meno di 5 anni, escludendo quelli acquisiti per successione e le unità utilizzate come abitazione principale per la maggior parte del tempo tra l’acquisto e la cessione.
Imposte anche per le cessioni entro 10 anni dai lavori del superbonus
Le nuove disposizioni prevedono l’applicazione delle imposte a partire dai rogiti stipulati dal 1° gennaio 2024 per le cessioni di immobili da parte di privati nei 10 anni successivi alla fine dei lavori oggetto di detrazione da superbonus. Questa imposizione non dipende più dall’anzianità del possesso dell’immobile, includendo le situazioni in cui le spese da superbonus sono state sostenute da terzi come inquilini o familiari conviventi.
È necessario nettizzare il prezzo di vendita sottraendo il costo di acquisto o costruzione dell’immobile ceduto, aumentato delle spese per ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie che possono essere rivalutate in base all’Istat se sostenute da più di 5 anni. Nel caso di spese per superbonus al 110%, queste possono essere considerate al 50% solo se sono trascorsi più di 5 anni dalla fine dei lavori, altrimenti non possono essere considerate per l’aumento dei costi sostenuti.
Continuità per le esenzioni legate al superbonus e all’uso come abitazione principale
Non cambia la non imponibilità se l’immobile è stato acquisito per successione o se è stato l’abitazione principale del cedente per la maggior parte dei 10 anni precedenti la cessione. Anche le spese per bonus minori godono di questa esenzione. È importante sottolineare che le spese da superbonus possono comunque essere considerate per la detrazione in dichiarazione dei redditi.