“Classi separate per alunni stranieri”: polemiche e proposte del ministro Valditara
Le proposte riguardanti le classi separate di potenziamento per alunni stranieri avanzate dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara stanno generando una forte opposizione da parte di alcuni attori politici. Il ministro, nel suo libro appena pubblicato “La scuola dei talenti”, ha sostenuto la necessità di adottare modelli simili a quelli presenti in alcuni Paesi dell’Unione Europea. Questi modelli prevedono, in alcuni casi, l’inserimento diretto degli studenti stranieri nelle classi ordinarie, mentre in altri si propone un periodo iniziale di offerta scolastica distinta, come le ‘classi di accoglienza’ o ‘di transizione’.
In Italia, attualmente, si adotta il primo approccio, ossia l’inserimento diretto degli alunni stranieri nelle classi ordinarie. Tuttavia, la proposta del ministro Valditara prevede la possibilità di classi di accompagnamento di mattina e di potenziamento nel pomeriggio per gli studenti stranieri che presentano deficit linguistici o di apprendimento. Questo approccio differenziato ha sollevato critiche da parte del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Secondo loro, l’adozione di classi separate potrebbe portare alla creazione di ghetti e alla marginalizzazione degli studenti stranieri.
Le possibili soluzioni proposte dal ministro Valditara
Il ministro Valditara propone due possibili soluzioni per affrontare i casi in cui gli alunni stranieri presentano deficit linguistici significativi. La prima opzione contempla l’inserimento degli studenti in una classe ordinaria, ma con lezioni di italiano e matematica svolte in una classe di accompagnamento da docenti specializzati. Questo approccio mira a offrire un supporto personalizzato per il recupero delle competenze linguistiche e disciplinari. La seconda ipotesi proposta prevede attività obbligatorie di potenziamento linguistico extracurricolare nel pomeriggio, al fine di garantire un percorso di apprendimento completo e mirato per gli studenti stranieri con difficoltà.
Per finanziare queste proposte, il ministro Valditara ha indicato che il Ministero dell’Istruzione metterà a disposizione 85 milioni di euro, mentre il Ministero dell’Interno contribuirà con altri 70 milioni di euro provenienti dal Fondo asilo migrazione integrazione. Nonostante le intenzioni di migliorare il supporto agli studenti stranieri, le proposte del ministro hanno generato un acceso dibattito politico e sociale, con diverse voci che si oppongono all’idea di classi separate per gli alunni stranieri.
Le critiche dell’opposizione e dei sindacati
Le proposte del ministro Valditara hanno suscitato reazioni contrastanti da parte dell’opposizione politica e dei sindacati. Il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico hanno definito la proposta del ministro come ideologica e hanno espresso preoccupazione riguardo alla possibile creazione di ghetti all’interno del sistema scolastico. I capigruppo M5S in commissione cultura alla Camera e al Senato hanno affermato che “la separazione vagheggiata da Valditara rischia di creare danni maggiori di quelli già esistenti”.
La senatrice del Pd Cecilia D’Elia ha dichiarato che la proposta del ministro è “irricevibile” e ha sottolineato la necessità di adottare misure alternative, come l’impiego di mediatori culturali e il potenziamento dell’offerta formativa. Anche l’Flc Cgil ha espresso contrarietà rispetto alle proposte del ministro, sottolineando l’importanza dell’inclusione attraverso il potenziamento delle risorse educative a disposizione degli studenti stranieri.