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Elezioni parlamentari in Iran: Tra Isolamento e Polarizzazione
Il 1 marzo gli iraniani sono chiamati alle urne per il dodicesimo rinnovo di tutti i 290 seggi dell’Assemblea consultiva islamica, il Parlamento dell’Iran. Queste elezioni avvengono in un contesto segnato dalle proteste contro il regime e dalla morte di Mahsa Amini, generando interesse sulla nomina della nuova Guida Suprema.
Affluenza a picco: Delegittimazione del regime
Le elezioni di quest’anno vedono un’attenzione particolare sull’affluenza e sul ruolo del Consiglio dei Guardiani. Negli ultimi anni, l’affluenza alle urne è diminuita drasticamente, con proiezioni per quest’anno tra il 30% e il 40%, specialmente a causa del boicottaggio in atto. Questa tendenza riflette un crescente distacco della popolazione, con il 38% degli iraniani che, secondo un sondaggio, non conosce nemmeno la data delle elezioni.
Gli sforzi del regime per promuovere la partecipazione includono inviti alla votazione attraverso la propaganda e la riduzione degli aventi diritto al voto da 65 a 61 milioni. Tuttavia, la squalifica di un numero significativo di candidati e le previsioni di bassa affluenza sollevano questioni sulla legittimità del sistema. Le fazioni conservatrici, dominanti nell’assemblea, potrebbero rafforzare il loro controllo nonostante il declino della partecipazione.
Divisioni interne e dinamiche di potere
Le elezioni rivelano divisioni anche all’interno del fronte conservatore, con quattro fazioni presenti con liste di candidati diverse. Questo riflette una lotta interna tra i sostenitori di Khamenei e coloro che cercano un ruolo più prominente. Il Consiglio dei Guardiani, nominato dallo stesso Khamenei, rappresenta un ostacolo significativo per una transizione democratica e influisce sul processo di successione della Guida Suprema.
Le proteste, la disillusione delle nuove generazioni e la crisi economica contribuiscono alla polarizzazione della società iraniana. Il regime, per sopravvivere, si concentra sul consolidamento del consenso interno e sull’affrontare le minacce percepite dagli outsiders. Queste elezioni delineano un quadro complesso, mentre il regime cerca di preparare il terreno per un rinnovamento della rivoluzione in un contesto di sfide interne ed esterne.