![La difesa dei coniugi Romano: prove, contestazioni e nuove argomentazioni difensive 1 20240229 204824](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240229-204824.webp)
La difesa dei coniugi Romano: nuove prove e contestazioni
Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba avvenuta nel 2006, vedono la loro difesa muoversi con fermezza nel tentativo di dimostrare l’innocenza dei due imputati. Secondo i legali dei coniugi Romano, le nuove prove presentate dimostrerebbero che le tracce ematiche ritenute incriminanti sarebbero in realtà incompatibili con le analisi precedenti, sollevando dubbi sulla colpevolezza dei due condannati. La consulenza scientifica e le intercettazioni ambientali sarebbero fondamentali per chiarire la vicenda, sostenendo che l’aggressore indicato da Frigerio potrebbe non corrispondere alla realtà dei fatti.
Inoltre, la difesa sostiene che le condizioni del testimone Frigerio, che aveva inizialmente indicato un aggressore sconosciuto, sarebbero state compromesse dall’effetto di un’intossicazione da monossido di carbonio, mettendo in dubbio la validità delle sue testimonianze. La vulnerabilità cerebrale di Frigerio sarebbe stata un elemento determinante nelle dinamiche del processo, secondo quanto sostenuto dagli avvocati dei coniugi Romano. La difesa cerca anche di contestare le modalità dell’aggressione di Valeria Cherubini, cercando di dimostrare l’incompatibilità di Olindo e Rosa con l’orrendo crimine.
Disturbi mentali e pressioni esterne: le nuove argomentazioni difensive
Ulteriori elementi presentati dalla difesa puntano a evidenziare disturbi di personalità e ritardi mentali di Olindo Romano e Rosa Bazzi, sottolineando che le loro condizioni psichiche li rendevano suscettibili a influenze esterne. Gli esperti citati avrebbero individuato nei coniugi una tendenza ad accondiscendere a ciò che veniva loro suggerito durante gli interrogatori, a causa dei loro presunti deficit psichici. Secondo gli specialisti, Olindo e Rosa non sarebbero stati in grado di rilasciare dichiarazioni coerenti e consapevoli.
La difesa dei coniugi Romano continua a sostenere la falsità delle confessioni ottenute durante le indagini, portando alla luce il presunto coinvolgimento di Giovanni Tartaglia, ex maresciallo dei carabinieri, il quale avrebbe denunciato pressioni indebite esercitate sugli imputati affinché confessassero. Inoltre, Abdi Kais, spacciatore coinvolto nel caso, avrebbe indicato la casa di via Diaz come punto centrale delle attività illecite di Azouz Marzouk, suggerendo che il delitto potrebbe essere stato motivato da vendette personali legate al traffico di droga.