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Strage di Erba: Il pg Tarfusser contro il Csm
Cuno Tarfusser, il sostituto procuratore generale, ha deciso di reagire alla decisione del Consiglio Superiore della Magistratura riguardante la richiesta di revisione relativa alla strage di Erba. Tarfusser ha dichiarato che la sanzione disciplinare inflittagli non è giustificata e ha accusato il Csm di perseguire fini politici anziché giudiziari. Si è rifiutato di partecipare all’udienza a Brescia, definendo la censura ricevuta come una mossa per proteggere un sistema giudiziario in declino. ‘Il ‘buffetto’ della censura che mi è stato inflitto ben poco abbia a che fare con il diritto e la giustizia, ma sia una decisione di ‘politica giudiziaria per via disciplinare’ volta a tutelare un sistema giudiziario ormai in decomposizione’, ha affermato Tarfusser.
La difesa di Tarfusser
Secondo Tarfusser, la sanzione disciplinare è stata emessa a causa della sua azione di studiare atti processuali, redigere un documento giudiziario e depositarlo presso la segreteria della Procura generale di Milano. Ha sottolineato che la sua azione era parte integrante del suo ruolo di magistrato e non ha violato alcuna norma. Tarfusser ha difeso la sua condotta affermando: ‘La mia colpa? Non avere preventivamente informato il mio ‘capo’ venendo così meno al dovere di correttezza verso il ‘capo’ e violando un ‘regolamento interno’ all’ufficio’. Ha spiegato di aver cercato un incontro con il superiore per discutere dell’argomento delicato su cui stava lavorando, ma non avendo ricevuto risposta, ha proceduto con il deposito dell’atto in segreteria. Tarfusser ha espresso la sua determinazione a ricorrere in Cassazione contro la decisione del Csm, sottolineando il suo impegno come magistrato autonomo e indipendente. ‘Posso solo dire che rifarei esattamente quello che ho fatto, orgoglioso di avere, anche in questo caso, esercitato il ministero di magistrato autonomo e indipendente’, ha dichiarato Tarfusser.
Appello per una riforma della giustizia
Tarfusser ha concluso la sua difesa con un appello per una riforma della giustizia in Italia, sottolineando l’urgente necessità di un cambiamento radicale. Ha criticato il sistema attuale, descritto come dominato da centri di potere tossici e correnti dannose. Secondo il pg Tarfusser, la politica deve agire con serietà e lungimiranza per apportare le modifiche necessarie al sistema giudiziario. ‘Una riforma che finalmente sradichi i tossici centri di potere e non si limiti, come avviene da decenni, a somministrare blandi antidolorifici ad un malato agonizzante’, ha affermato Tarfusser. Ha sottolineato che, sebbene la riforma possa arrivare in ritardo per lui, è indispensabile per garantire un sistema giudiziario degno per i cittadini attuali e futuri. Tarfusser ha concluso con un messaggio di speranza per un futuro migliore nel settore della giustizia.