Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto
, ha scatenato una polemica internazionale definendo Ilaria Salis una presunta criminale anziché una martire, come sostenuto in Italia. Secondo Szijjarto, Salis sarebbe giunta in Ungheria con l’intento di attaccare persone innocenti come parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Queste dichiarazioni sono state veementemente criticate dall’Italia, che ha sempre difeso la condotta e i diritti umani della cittadina italiana detenuta in Ungheria.
Le azioni del governo italiano e le condizioni di detenzione di Ilaria Salis
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, e il governo italiano hanno costantemente monitorato le condizioni di detenzione di Ilaria Salis in Ungheria. Tajani ha dichiarato che l’Italia non ha alcuna intenzione di interferire negli affari interni ungheresi ma si impegna a garantire che le condizioni di detenzione di cittadini italiani all’estero rispettino i diritti umani e le normative europee. Questo impegno è stato ribadito anche nel caso di Ilaria Salis, evidenziando la volontà di pressare per un trattamento rispettoso dei diritti umani durante la detenzione.
La famiglia di Ilaria Salis, in particolare il padre Roberto Salis, ha replicato duramente alle dichiarazioni del ministro ungherese Szijjarto. Roberto Salis ha sottolineato l’assurdità delle affermazioni, sottolineando che se essere martire significa essere torturati per 35 giorni, allora sua figlia rientra in questa categoria. La famiglia Salis ha espresso preoccupazione per la situazione e ha evidenziato la necessità di una chiara distinzione tra la narrazione ungherese e quella italiana riguardo al caso.
La difesa di Ilaria Salis e la richiesta di chiarezza
L’incidente legato alla detenzione di Ilaria Salis in Ungheria ha evidenziato le divergenze tra le posizioni italiana e ungherese riguardo alla vicenda. Mentre l’Italia difende la cittadina italiana detenuta all’estero come vittima, l’Ungheria la dipinge come una presunta criminale. Questo contrasto di narrazioni ha generato tensioni diplomatiche e richieste di chiarezza da entrambe le parti coinvolte.
Il caso di Ilaria Salis continua a suscitare interesse e dibattiti a livello internazionale, evidenziando le complessità delle relazioni diplomatiche e dei diritti umani. La richiesta di chiarezza e la difesa della dignità e dei diritti della cittadina italiana detenuta in Ungheria rimangono al centro delle azioni intraprese dalle autorità e dalla famiglia di Ilaria Salis.