Rafael Leao: dal terrore al successo
Rafael Leao, giovane talento del Milan, ha vissuto un’esperienza traumatica che lo ha segnato profondamente. A soli 18 anni, ha affrontato l’inferno dei tifosi violenti durante la sua permanenza allo Sporting Lisbona. In un passaggio del suo libro autobiografico, racconta di quella terribile domenica 13 maggio 2018, quando il Maritimo inflisse una sconfitta devastante alla sua squadra, privandola della qualificazione in Champions League.
Leao rivela di essere stato aggredito insieme ai suoi compagni da circa 50 persone incappucciate armate di cinture e spranghe. L’attacco violento lo ha spinto a prendere una decisione radicale: lasciare lo Sporting e trasferirsi al Lille, in Francia, alla ricerca di una nuova vita e di una maggiore sicurezza.
La drammatica aggressione e le conseguenze
L’aggressione subita da Leao e dai suoi compagni di squadra è stata definita una “piccola tragedia sportiva” che ha scosso profondamente il mondo del calcio. Circa 50 persone mascherate hanno preso di mira i giocatori e lo staff tecnico dello Sporting Lisbona, causando lesioni anche gravi come l’apertura della testa di Dost che ha richiesto punti di sutura.
Le conseguenze di quell’evento sono state devastanti per Leao e per il club. L’attaccante portoghese ha dovuto fare i conti con minacce continue e un clima ostile da parte di alcuni tifosi che lo definiscono traditore. Anni dopo quegli eventi, il ricordo di quell’inferno resta vivo, riemergendo ogni volta che si trova a parlare dello Sporting o dei suoi ex compagni. Il giovane talento ha vissuto un’esperienza che ha segnato il suo percorso e che ha influenzato le sue scelte future nel mondo del calcio.