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Sony taglia 900 dipendenti: un duro colpo per la divisione PlayStation
Sony Interactive Entertainment ha annunciato il licenziamento di circa 900 dipendenti, corrispondente all’8% della sua forza lavoro globale. Il presidente e amministratore delegato della divisione, Jim Ryan, ha spiegato: “Dopo attente considerazioni e molte discussioni nel corso dei mesi, è diventata chiara la necessità di cambiare per fare in modo di continuare a crescere e a sviluppare la società.” Questo taglio del personale coinvolgerà anche i produttori di videogiochi di studi rinomati come Insomniac, Naughty Dog e Guerrilla, autori rispettivamente di titoli di successo come Spider-Man, The Last of Us e Horizon.
In seguito al crollo in Borsa della scorsa settimana, causato dal mancato raggiungimento delle stime di vendita della console di gioco PlayStation 5 nel trimestre precedente, Sony ha deciso di agire. Le previsioni degli analisti erano fissate a 8,2 milioni di pezzi venduti, ma un milione di unità è mancato, portando a una revisione dei ricavi. Il gigante tecnologico giapponese ora mira a vendere 21 milioni di console nell’anno in corso, in calo rispetto alla previsione precedente di 25 milioni. Durante le contrattazioni pre-mercato al Nyse, il titolo di Sony ha registrato un modesto aumento dello 0,8%, mostrando una reazione positiva agli annunci di ristrutturazione.
Tagli nel settore videoludico: una tendenza globale
Negli ultimi mesi, il settore dei videogiochi ha visto un’ondata di tagli del personale, con circa 6.000 lavoratori licenziati da aziende di spicco come Microsoft, Embracer e Tencent. Nonostante l’industria abbia raggiunto un valore di 184 miliardi di dollari nel 2023, i costi di sviluppo dei nuovi progetti stanno crescendo in modo esponenziale. Questi progetti richiedono investimenti significativi per innovazioni tecnologiche e grafiche sempre più avanzate, spingendo le aziende a ridimensionare le proprie forze lavoro.
Microsoft ha annunciato di recente il licenziamento di quasi 2.000 dipendenti in seguito all’acquisizione di Activision Blizzard, un’importante azienda nel settore dei videogiochi. Anche Riot Games, nota per il celebre gioco “League of Legends”, ha dichiarato la necessità di ridurre la propria forza lavoro entro l’anno. Questi tagli riflettono le sfide che l’industria videoludica sta affrontando, nonostante la sua crescita costante in termini di valore economico. La competizione e i costi crescenti stanno spingendo le aziende a rivedere le proprie strategie e a ridimensionare le risorse umane per mantenere la competitività sul mercato globale.
Europa, Stati Uniti, e Italia: le decisioni che contano
“L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo.” Questa dichiarazione risuona con la realtà attuale, in cui le decisioni delle grandi aziende influenzano non solo l’economia globale ma anche il tessuto sociale dei singoli paesi. Le scelte strategiche degli attori chiave in settori cruciali come quello dei videogiochi hanno un impatto significativo sulle dinamiche occupazionali e sulle prospettive di migliaia di lavoratori in tutto il mondo. La ricerca costante di innovazione e di efficienza sta spingendo le aziende a rivedere costantemente le proprie strategie, con conseguenze che si ripercuotono su scala globale.