Elezioni in Sardegna: Il Centrodestra tra Sconfitte e Intrighi
Il dato più significativo delle elezioni regionali in Sardegna riguarda il confronto tra i voti di lista e quelli per il candidato del centrodestra Paolo Truzzu. Mentre i partiti a lui vicini hanno ottenuto il 49% dei voti, Truzzu si è fermato al 45%. Tuttavia, la sconfitta più eclatante si è registrata a Cagliari, dove il sindaco uscente Trux ha ottenuto solo il 34,54% dei voti, mentre la sua avversaria Alessandra Todde ha conquistato oltre il 53%. Questi risultati suggeriscono che il centrodestra abbia commesso un errore nella scelta del candidato.
Presunte Intrighi e il Rancore della Lega
L’ipotesi di una presunta strategia orchestrata da Matteo Salvini per danneggiare Truzzu ha fatto capolino sui giornali prima delle elezioni. Si sosteneva che il rancore della Lega fosse legato al rifiuto di Fratelli d’Italia di concedere un terzo mandato a Christian Solinas. Secondo questa tesi, i leghisti, insieme ai loro alleati isolani, avrebbero deciso di punire il sindaco di Cagliari con il supporto del Partito Sardo d’Azione. La differenza di circa cinquemila voti tra le liste a sostegno del candidato governatore e i voti effettivi per Truzzu, pari al 3% del totale, sembra confermare questa lettura.
La crescita dei timori all’interno di Fratelli d’Italia e nel governo per i prossimi appuntamenti elettorali è palpabile. Le elezioni in Abruzzo, con il candidato di FdI Marco Marsilio, fanno emergere preoccupazioni simili. Nonostante i sondaggi lo diano in vantaggio, permane l’accusa di ‘tradimento’ nei confronti della Lega. Il richiamo all’unità diventa imperativo per fronteggiare l’indebolimento del partito, superato ora dal Partito Democratico nella regione sarda.
In realtà, il fallimento delle elezioni in Sardegna ricade sulla premier, la quale ha imposto il candidato presidente, Truzzu, ignorando altre possibili scelte. Forza Italia critica implicitamente questa decisione, sottolineando che la scelta del candidato non dovrebbe dipendere dalla quantità di voti di un partito. L’errore strategico sembra aver sottovalutato la forza della Lega, portando a uno scontro sul terzo mandato proprio all’atto conclusivo delle elezioni. La lezione da trarre sembra essere quella di evitare decisioni affrettate e prove di forza all’interno del centrodestra per garantire un futuro elettorale più sereno.