Israele presenta piano per evacuare civili da Rafah
L’esercito israeliano ha presentato un piano per l’evacuazione dei civili palestinesi dalle zone in cui sono in corso le operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza. L’annuncio è stato fatto dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu senza fornire dettagli specifici sul contenuto del piano. Tuttavia, è evidente che l’attenzione principale sarà su Rafah, una delle città chiave nel sud della Striscia di Gaza che finora non è stata invasa da Israele via terra. Nelle ultime settimane, il governo israeliano aveva manifestato l’intenzione di intervenire anche a Rafah, sostenendo che la città fosse utilizzata come base operativa da Hamas. Nonostante l’invasione sia stata posticipata più volte a causa delle pressioni internazionali per negoziati di pace e un cessate il fuoco, attualmente sembra che l’azione militare sia imminente. La progettata evacuazione dei civili è finalizzata a ridurre al minimo le vittime civili durante l’ingresso dell’esercito israeliano nella città.
La situazione critica a Rafah
Attualmente, circa 1,4 milioni di palestinesi si trovano a Rafah e nelle zone circostanti, rifugiatisi nell’estremità meridionale della Striscia di Gaza a seguito delle evacuazioni forzate durante le precedenti operazioni militari israeliane. Rafah era considerata l’area più sicura, ma ora non ci sono più luoghi dove un così grande numero di civili possa trovare rifugio all’interno della Striscia. La città, come molte altre zone della regione, è stata bersaglio di ripetuti attacchi aerei, con un tragico bilancio di circa 30mila civili palestinesi uccisi dall’esercito israeliano dopo il 7 ottobre. Già in precedenza, Benny Gantz del “gabinetto di guerra” aveva indicato che l’invasione di Rafah avrebbe avuto inizio all’inizio del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, che quest’anno inizia il 10 marzo. Sebbene i negoziati di pace a Parigi sembrassero promettenti per un cessate il fuoco temporaneo e la liberazione di ostaggi israeliani detenuti da Hamas, Netanyahu ha ribadito che l’invasione di Rafah avverrà comunque, con o senza accordo. Secondo il primo ministro israeliano, la vittoria è alla portata e l’invasione è solo questione di tempo.