Un anno dalla strage di Cutro: il mistero della catena di comando
Un anno dopo la strage di Cutro, le ferite sono ancora aperte. La notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, un caicco proveniente dalla Turchia si è schiantato sulle secche vicino alla costa, causando la morte di 94 persone, tra cui 34 bambini. Le autorità si sono trovate di fronte a un groviglio di responsabilità, con la premier Meloni che inizialmente ha scaricato la colpa su Frontex, l’Agenzia europea delle frontiere. Tuttavia, un dettagliato rapporto dell’agenzia ha svelato che sei ore prima della tragedia, la barca sovraccarica era stata segnalata con evidenti rischi di naufragio, ma nessuna azione immediata è stata intrapresa.
Responsabilità penali e inchieste in corso
Le inchieste della magistratura sono state avviate per fare luce su quanto accaduto quella notte drammatica. Attualmente, una delle indagini riguarda i presunti scafisti, con una condanna a 20 anni in rito abbreviato. Altre due inchieste, condotte dalla Dda di Catanzaro e dalla Procura di Crotone, si concentrano sulle reti di trafficanti e sulle possibili omissioni nei soccorsi. A marzo potrebbero essere chiesti giudizi per sei ufficiali, con reati ipotizzati di omissione di soccorso e disastro colposo. Questi procedimenti giudiziari dovrebbero finalmente far luce sulle responsabilità e sulle mancanze emerse in seguito alla tragedia di Cutro.
La catena di comando e le decisioni sottovalutate
Dopo un anno di indagini, emergono dettagli che mettono in luce una serie di decisioni sottovalutate nella catena di comando. Nonostante le segnalazioni di Frontex e la presenza di funzionari italiani in contatto con il Centro di coordinamento internazionale, nessuna azione tempestiva di soccorso è stata intrapresa. Le autorità italiane hanno spesso classificato gli arrivi via mare come operazioni di polizia anziché attivare i protocolli di ricerca e soccorso necessari in situazioni di pericolo imminente.
Le normative europee erano chiare riguardo alle procedure da seguire in caso di emergenza marittima, eppure quelle notte le decisioni cruciali sono state mancate. Le testimonianze e le prove raccolte durante le indagini rivelano una serie di mancanze che hanno portato alla tragedia di Cutro. È fondamentale che la giustizia faccia piena luce su quanto accaduto, portando alla luce le responsabilità e garantendo che simili tragedie non si ripetano in futuro.