Mutui per la casa: la corsa alle surroghe in aumento del 30%
E’ corsa alle surroghe che sono in aumento di quasi il 30% rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso. L’operazione permette di risparmiare passando dal tasso variabile al tasso fisso. Il momento è propizio e per questo molte famiglie stanno scegliendo questa strada.
Fisso e Variabile mai così distanti tra loro
Nell’attesa di sapere quando la Banca Centrale Europea sceglierà di abbassare i tassi di riferimento, la situazione dei tassi è sostanzialmente stabile da inizio anno. L’Euribor a 1 e 3 mesi si mantiene intorno al 3,90%, con una differenza di circa 5 punti base tra le due durate, mentre l’IRS, che all’inizio del 2024 era al 2,54% per i prestiti a 20 anni e al 2,33% per quelli a 30 anni, è lievemente aumentato e ora si posiziona rispettivamente al 2,70% e al 2,49%.
Il consiglio per i mutui: optare per il tasso fisso
Il costo medio dei tassi variabili è ormai più alto dei fissi da inizio 2023: si tratta di un record se pensiamo che negli ultimi 10 anni era successo solo per poche settimane nella seconda metà del 2019. Ora invece questa tendenza, che probabilmente non cambierà fino a quando la BCE non ridurrà i tassi, ha assunto dimensioni davvero considerevoli. Secondo l’Osservatorio di MutuiOnline.it, il differenziale tra le offerte medie per i mutui a tasso fisso e variabile a 20 e 30 anni è di 164 punti base: il tasso variabile si attesta infatti al 4,93%, mentre quello fisso al 3,29%. Questa situazione rende il tasso fisso assolutamente competitivo, con un costo allineato ai dati storici.
«Oggi un mutuo a tasso fisso arriva a costare la metà di un variabile, con le migliori offerte per l’acquisto di immobili ad alta efficienza energetica che si assestano al 2,55% – afferma Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it dichiara -. Si tratta di un costo più basso delle medie storiche, se consideriamo che nei cinque anni tra il 2014 e il 2018 il costo medio dei mutui a tasso fisso è stato del 2,78%. Oggi la situazione di mercato è tornata ad essere conveniente e non dobbiamo aspettarci che il costo del denaro si ri-allinei ai livelli post-pandemici, i tassi all’1% potrebbero non tornare mai!
Il consiglio di MutuiOnline.it per chi sta considerando un mutuo è di optare per un tasso fisso per garantirsi stabilità a prezzi convenienti; per chi invece ha in essere un mutuo a tasso variabile o a tasso fisso oltre il 3,5%, è arrivato il momento di valutare la surroga».
Andamento del costo del denaro e prospettive future
L’esperto prosegue: «Aggiungo un’altra considerazione su cosa aspettarci sull’andamento del costo del denaro: con un obiettivo di inflazione del 2% è improbabile che la BCE tagli il costo del denaro al di sotto di tale soglia in quanto non farebbe altro che rinforzare l’inflazione. Infatti l’Euribor atteso dai futures vede la soglia minima del 2,4% a inzio 2026. Gli IRS oggi non solo scontano questo calo, ma possiamo dedurre (dati i valori che a secondo della durata vanno dal 2,54% dell’irs 30 anni al 2,75% dell’irsa a 20 anni) che si aspettino per gli anni successivi un costo del denaro sostanzialmente stabile intorno al 2,5%. In assenza di shock economici imprevedibili che deprimano l’economia senza alimentare l’inflazione, non possiamo aspettarci cali significativi dell’IRS nel breve e medio periodo».