Corone sempre più grandi nel ciclismo professionistico: una tendenza in evoluzione
All’UAE Tour di quest’anno, l’attenzione è stata catturata da un particolare dettaglio tecnico: le corone sempre più grandi montate dai professionisti. La crono di 12,1 km vinta da McNulty ha evidenziato questa tendenza, con Foss che si è distinto utilizzando una corona prodotta da Digirit, azienda specializzata in componenti per corse su strada e pista.
Le corone oversized e l’evoluzione tecnologica
Negli ultimi anni, i corridori professionisti hanno progressivamente adottato corone di dimensioni sempre maggiori. Se in passato una guarnitura 54-40 poteva essere considerata standard, oggi velocisti e specialisti delle crono optano per corone da 55 fino a 60 denti. Tuttavia, la novità più sorprendente è stata l’utilizzo di una corona da 68 denti, segnando un nuovo record per le gare su strada.
Efficienza e prestazioni ottimizzate
La scelta di montare corone di dimensioni così elevate è motivata da due principali fattori: la riduzione degli attriti e l’ottimizzazione delle prestazioni. Queste corone permettono una minore tensione della catena e una rotazione più fluida, riducendo gli attriti e aumentando l’efficienza complessiva del sistema di trasmissione. Questo si traduce in un risparmio di energia, anche se minimo, che può fare la differenza in competizioni ad altissimo livello come quelle del World Tour.
La squadra Ineos, rinomata per la sua attenzione al dettaglio e alla ricerca costante di vantaggi competitivi, ha adottato questa innovazione con la consapevolezza di poter sfruttare ogni singola opportunità per migliorare le prestazioni dei propri corridori. La scelta di Foss di utilizzare una corona non convenzionale durante la crono dell’UAE Tour è un chiaro segnale della costante evoluzione tecnologica nel ciclismo professionistico, dove ogni watt risparmiato può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.