![La lotta per la giustizia delle sopravvissute Nigena e Adiba a un anno da Cutro 1 20240225 085438](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240225-085438.webp)
Cutro, un anno dopo: la lotta per la giustizia delle superstiti Nigena e Adiba
Alcuni sopravvissuti alla tragedia di Cutro, tra cui Nigena Mamozai e Adiba Ander, hanno trovato rifugio in Germania. Nigena, vedova a causa del naufragio del 24 febbraio, esprime con rabbia la volontà di denunciare il Governo italiano: “Noi abbiamo lasciato il nostro Paese per sfuggire alla guerra e ora vogliamo giustizia.” Le due donne, cognate, sono determinate a far luce sull’accaduto e a ottenere risposte sul perché non siano state salvate nonostante l’avvistamento da parte dell’elicottero Frontex sette ore prima del disastro.
Appello per il ricongiungimento e condizioni in Germania
In un momento di commemorazione presso lo stadio di Crotone, Nigena e Adiba chiedono il ricongiungimento con i propri cari rimasti in Afghanistan. Vivendo in Germania, denunciano le condizioni disagiate in cui si trovano nei campi profughi, sottolineando la preferenza per il Paese dove è sepolto il marito di Nigena. Le due donne evidenziano il trattamento diverso tra i campi profughi italiani e tedeschi, indicando i luoghi in Germania come inadeguati per una permanenza prolungata.
Le testimonianze delle superstiti e la ricerca di giustizia
Nigena e Adiba, non sapendo nuotare, sono state salvate dalla costa dopo essere state trascinate a riva dalle onde. Esprimono rammarico per la perdita dei compagni di viaggio e si interrogano sul perché non siano state salvate immediatamente. Le due donne, ancora provate dall’esperienza vissuta, ricordano le minacce subite durante la traversata e il trauma causato dalle condizioni disumane a cui sono state sottoposte. La condanna a 20 anni di reclusione di uno degli scafisti, insieme al processo per gli altri tre imputati, rappresenta un passo verso la giustizia per le vittime della tragedia di Cutro.