Le continue violenze a Gaza
A Gaza il conflitto continua a mietere vittime, con bombe che non cessano di cadere. In meno di 24 ore, il bilancio dei morti nella striscia ha superato quota 100, mentre dal 7 ottobre le vittime sono oltre 29.500. I raid israeliani si sono concentrati principalmente nel sud della striscia, a Khan Younis e Rafah, e nel centro, a Deir el Balah, dove un attacco ha provocato la morte di almeno 40 persone in un agglomerato di case. La situazione è drammatica, con gli ospedali sotto assedio e la popolazione civile duramente colpita.
Colloqui per la pace a Parigi
A Parigi, intanto, sono in corso colloqui tra le intelligence di Egitto, Qatar, Israele e Stati Uniti al fine di raggiungere un accordo per un cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri. L’obiettivo principale di queste trattative è valutare i progressi ottenuti in Egitto con Hamas per tentare di raggiungere una tregua prima dell’inizio del Ramadan, fissato per il 10 marzo. Tuttavia, poco prima dell’avvio di questi negoziati, il primo ministro israeliano Netanyahu ha presentato un piano post-guerra per Gaza, che prevede il controllo israeliano non solo sulla Striscia di Gaza, ma anche su tutta la Cisgiordania e Gerusalemme Est, territori che dovrebbero essere parte dei palestinesi secondo gli accordi di pace passati.
La situazione in Italia e la questione della repressione
In Italia, l’attenzione si concentra sul crescente utilizzo della forza per reprimere manifestazioni e dissenso. I partiti politici PD, Cinque Stelle, Verdi e Sinistra Italiana hanno annunciato un’interrogazione parlamentare nei confronti del ministro dell’Interno a seguito dei recenti episodi di violenza. Il giornalista Eric Salerno ha evidenziato: ‘Non sono più casi isolati le repressioni di manifestazioni, che finiscono a colpi di manganello, spesso con studenti come bersaglio. È evidente che l’uso della forza non è più un’eccezione, ma una prassi che si verifica spesso durante le proteste, anche legate alla causa palestinese’.
Legalizzazione della cannabis in Germania
La Germania ha preso una decisione significativa legalizzando l’uso e la detenzione di cannabis a scopo ricreativo. Dopo un dibattito lungo e articolato, il Bundestag ha approvato una legge che consente ai maggiorenni di possedere una quantità limitata di cannabis e coltivare fino a tre piante in casa. Questa misura, mirata a contrastare il mercato nero, è stata considerata necessaria per il benessere della società tedesca. La legalizzazione è stata accolta con pareri contrastanti, ma rappresenta un passo significativo verso politiche più progressive riguardanti la cannabis.