La stagione 2025 della Formula 1 si appresta a dare il via alla competizione più lunga e impegnativa di sempre, con un calendario fitto di 24 gare che si snoderanno da Sakhir ad Abu Dhabi. Le nuove monoposto si sono finalmente ritrovate insieme sul circuito di Sakhir per i test pre-stagionali, ridotti quest’anno a soli 3 giorni per ottimizzare i tempi di preparazione. La progettazione delle vetture avviene al computer, con prove e sviluppo effettuati in galleria del vento e simulatore, prima di scendere sull’asfalto per i test finali.
La sfida dell’interpretazione dei test pre-stagionali
Una volta in pista, le squadre devono verificare che il progetto delle monoposto sia solido e che i dati strumentali corrispondano alle prestazioni effettive. Tuttavia, interpretare i tempi ottenuti durante i test pre-stagionali è sempre una sfida, dato che molti fattori possono influenzare le prestazioni. Le variabili in gioco sono molteplici e spesso è difficile individuare i reali valori in campo, con le espressioni dei piloti e gli umori degli ingegneri che forniscono indizi preziosi sul comportamento delle vetture.
In queste prime fasi, durante i test, le squadre hanno la possibilità di schierare un solo pilota per sessione, alternandoli tra il mattino e il pomeriggio. Alcuni team hanno scelto di far lavorare un pilota per l’intera giornata, riservando l’altro per le sessioni successive. I riflettori sono puntati soprattutto sulla Red Bull, tre volte campione del mondo, che ha dominato la scena nell’ultima stagione, vincendo ben 21 gare su 22. La monoposto austriaca è stata svelata al pubblico con alcune soluzioni tecniche sorprendenti, mostrando un’evoluzione nel design ispirata anche alla Ferrari.