Sequestrati 150 chili di granchi vivi all’aeroporto di Malpensa
150 chili di granchi vivi sono stati scoperti all’aeroporto di Malpensa, nascosti nei bagagli di passeggeri provenienti dalla Cina. Questa specie di granchi, considerata una delle più pericolose specie aliene, è stata individuata durante i controlli effettuati dagli ufficiali dell’Agenzia delle dogane e dei finanzieri del gruppo Malpensa. Nonostante le dieci ore di viaggio, i crostacei erano ancora vivi all’apertura delle borse, insieme a quintali di pesci.
Gli esami condotti hanno escluso che i granchi facessero parte delle specie protette dalla convenzione Cites, ma hanno confermato che si trattava di granchi ‘Eriocheir Sinesis’, originari del sud-est asiatico e considerati una specie invasiva pericolosa per gli ecosistemi. Questi granchi, riconoscibili per una particolare ‘peluria’ sulle chele, rappresentano una minaccia per le specie autoctone marine e di acqua dolce, in quanto i maschi si spostano verso estuari e lagune per riprodursi, mettendo a rischio l’equilibrio degli ambienti.
Il granchio come prelibatezza culinaria e la sua diffusione
Mentre in Cina il granchio è considerato una delizia culinaria, soprattutto nelle cucine di Shanghai e cantonese, le autorità italiane hanno sottolineato la pericolosità di questa specie invasiva. Secondo quanto riportato dalle Fiamme gialle, il granchio infestante è stato introdotto in Europa accidentalmente attraverso le navi e, come recentemente scoperto, è in grado di viaggiare anche negli aerei cargo. Negli Stati Uniti, l’importazione di questi granchi è vietata, ma è possibile trovarli in alcuni mercati illegali dove il loro prezzo può raggiungere anche dieci euro a esemplare.
I granchi sequestrati all’aeroporto di Malpensa sono stati destinati alla confisca e alla soppressione, mentre i passeggeri responsabili rischiano sanzioni che vanno da un minimo di 1.000 euro fino a un massimo di 50.000 euro. La lotta contro le specie invasive, come in questo caso i granchi ‘Eriocheir Sinesis’, è fondamentale per preservare la biodiversità e gli ecosistemi locali, evitando danni irreparabili alla flora e alla fauna autoctone.