Un capolavoro rinato: Ariadne auf Naxos incanta il Teatro Verdi di Trieste
Il Teatro Verdi di Trieste ha recentemente ospitato una sontuosa rappresentazione di ‘Ariadne auf Naxos’, che ha fatto rivivere sulle sue scene un capolavoro assoluto del repertorio operistico. Questa opera di Richard Strauss, basata sul magnifico libretto di Hugo von Hofmannsthal, ha riacquistato vita grazie a un nuovo allestimento curato dal Comunale di Bologna, in collaborazione con La Fenice di Venezia e la Fondazione lirica triestina.
La serata ha visto un pubblico non numeroso ma appassionato, arricchito dalla significativa presenza di giovani spettatori che hanno contribuito a suggellare il successo dell’evento con un fervore commosso. L’incanto dello spettacolo è stato alimentato dalla sublime fusione tra musica e parola, incarnata dai due autori che rimangono figure di riferimento nel panorama artistico. La complessità e la ricercatezza dell’opera richiedono un’attenta messa in scena, che esige eccellenza professionale sia dai creatori dell’aspetto visivo sia da tutti gli interpreti coinvolti, affinché la partitura possa esprimere appieno la sua potenza emotiva.
Una regia brillante e interpreti di altissimo livello
La regia, firmata da Paul Curran e magistralmente ripresa a Trieste da Oscar Cecchi con la collaborazione di Roberto Bonora, ha saputo donare all’opera continuità, fluidità e aderenza alle vicende e ai personaggi, alternando momenti divertenti a quelli più intimi e carichi di pathos. Gli elementi scenografici e i costumi di Gary McCann si integrano perfettamente nel concept complessivo, valorizzati dalle luci di Howard Hudson che ne esaltano ogni dettaglio.
Nel cast spicca la maestosa interpretazione di Simone Schneider nei panni di Primadonna/Ariadne, con una vocalità opulenta e duttile che si adatta magistralmente ai diversi registri, arricchendo il fraseggio con squisite delicatezze. A completare il quadro, la scatenata ma sensibile Zerbinetta di Liudmila Lokaichuk, capace di trasformare malinconia in saggezza con una voce cristallina e agile. Heiko Börner si distingue per la sua raffinatezza nel ruolo di Bacco, mentre Sophie Haagen dona al Compositore una raffinatezza inappuntabile. Ogni solista e comprimario contribuisce con talento a rendere questa creazione corale un trionfo, con prestazioni straordinarie che hanno incantato il pubblico.