Schlein e Boccia criticano: “Il governo ha un problema”
Francesco Boccia, capogruppo dei senatori dem, pone il focus sulle divisioni interne al centrodestra riguardo al terzo mandato per i governatori, affermando: “Ci chiediamo come, in queste condizioni, possa andare avanti il governo”. Elly Schlein si unisce alle critiche, sottolineando che Meloni e Salvini “fanno bene a chiedersi se ci saranno ripercussioni sulla tenuta del governo” a causa di queste divisioni interne che rappresentano un problema. La polemica nel Partito Democratico Nonostante il voto compatto dei dem in commissione contro la proposta della Lega, la polemica si scatena all’interno del Partito Democratico. La divisione si estende non solo tra parlamentari e amministratori, ma anche tra sostenitori di Schlein e di Bonaccini. Gli uomini vicini al governatore emiliano esprimono frustrazione per aver ritirato un ordine del giorno in direzione a causa di un’apparente apertura che non si è concretizzata nel voto favorevole al terzo mandato.
La reazione di Energia Popolare e la minaccia di Bonaccini
L’area di Bonaccini, rappresentata da Energia Popolare, emette un comunicato forte e critico dopo il voto in Senato, esprimendo “forte disappunto” per la mancanza di rispetto dell’accordo preso in direzione e per il mancato mantenimento dell’unità del partito. La minaccia di gestire il malcontento di sindaci e presidenti all’interno del partito rappresenta una seria preoccupazione. Le conseguenze del voto in Senato Durante la riunione dei senatori, la proposta di votare contro il terzo mandato non ha ricevuto molte obiezioni, anche considerando la volontà di mantenere salda l’alleanza con il Movimento 5 Stelle e Alternativa Popolare. I dem, se avessero unito i loro voti a quelli della Lega, non avrebbero comunque avuto possibilità di far passare il terzo mandato. Inoltre, modificare le regole di eleggibilità per decreto in un contesto non adatto è stato giudicato inopportuno, specialmente considerando l’emendamento legato al quarto mandato di Zaia. Inoltre, le regioni senza un tetto ai mandati avrebbero potuto beneficiare della mancanza di una norma regionale, portando a mandati illimitati per i governatori in carica. Questa situazione ha spinto i dem a respingere l’emendamento legato ai mandati dei governatori, evidenziando la necessità di una discussione seria e approfondita sul tema. Il Partito Democratico si mostra determinato a portare avanti la battaglia, manifestando la volontà di arrivare fino alla Corte costituzionale per far valere le proprie ragioni.