La Lega ritira l’emendamento per i sindaci
La Lega ha subito una battuta d’arresto significativa nel tentativo di estendere a tre i mandati per i presidenti di Regione. Il partito si è scontrato con un netto rifiuto durante il voto in commissione Affari costituzionali del Senato, dove Fratelli d’Italia, Forza Italia e Udc si sono opposti, insieme al campo progressista composto da Pd, M5s e Verdi-Sinistra. Il risultato del voto è stato chiaro: 4 sì, 16 no, un astenuto e un senatore assente. Questa normativa avrebbe avvantaggiato, tra gli altri, il presidente del Veneto Luca Zaia, il quale ha reagito con calma alla decisione: ‘La strada è ancora molto lunga. Natura non facit saltus’.Salvini, leader della Lega, non si arrende e promette di portare nuovamente il dibattito in Aula, sottolineando la sovranità del Parlamento e il diritto dei cittadini di scegliere. L’argomento ha infiammato i diretti interessati, specialmente i sindaci e i governatori che, vista la potenziale finestra temporale tra elezioni europee e politiche, potrebbero godere di tre anni extra senza elezioni. La Conferenza delle Regioni ha richiesto un incontro con il governo per discutere il tema del terzo mandato, dimostrando un interesse crescente e un’unità d’intenti.
Reazioni e prospettive future
Antonio Decaro, presidente dell’ANCi, si è espresso con fermezza sull’argomento dei mandati, affermando che l’Associazione non abbandonerà la lotta per questa causa. Dopo l’abolizione del limite di mandati per i Comuni sotto i 5.000 abitanti e il limite di tre mandati per quelli fino a 15.000, la Lega aveva proposto di estendere tale possibilità anche ai sindaci dei Comuni più grandi. Tuttavia, l’emendamento è stato ritirato dopo il parere contrario del relatore del decreto, il presidente della commissione Alberto Balboni (FDI).Le reazioni politiche non si sono fati…