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Protesta al Castello delle Cerimonie: i Dipendenti in Marcia
Centinaia di lavoratori della Sonrisa, con divise alberghiere, si sono radunati davanti al Castello delle Cerimonie a Sant’Antonio Abate, Napoli, in una manifestazione che ha paralizzato la città. Turisti giapponesi, atterriti, si sono trovati nel bel mezzo di una situazione di tensione, incerti sul da farsi. La decisione della Cassazione ha scatenato una serie di eventi: la Sonrisa, famoso per i suoi ricevimenti e congressi, è stata dichiarata frutto di abusi edilizi e deve passare al patrimonio pubblico. I dipendenti, temendo per i loro posti di lavoro, si sono mobilitati in una marcia verso il Municipio, con un corteo che ha attirato l’attenzione di molti.
La Storia di un Simbolo Locale: la Sonrisa
Don Antonio Polese, il ‘Boss delle Cerimonie’, aveva trasformato la Sonrisa in un’icona locale, un luogo di ricchezza e benessere per la comunità. La sentenza della Cassazione mette a rischio oltre 150 posti di lavoro e l’intera struttura dell’albergo. Mentre la confisca è in sospeso, i dipendenti lottano per difendere ciò che considerano la loro casa. Il futuro dell’hotel è incerto: potrebbe essere trasformato in un parco, una caserma o mantenuto come struttura alberghiera. La sindaca Ilaria Abagnale si è impegnata ad affrontare la questione, ma la preoccupazione regna sovrana tra i lavoratori in attesa di una soluzione.
La Complessa Situazione Giuridica e Lavorativa
L’avvocato Vincenzo Maiello ha annunciato il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, mentre la procura di Torre Annunziata ha chiarito che i Polese non potranno partecipare a un eventuale bando per la gestione della struttura. La confisca riguarderà solo l’immobile, ma il futuro dell’attività è incerto. I dipendenti, in prima linea durante la protesta, esprimono il desiderio di mantenere i loro posti di lavoro e difendere la Sonrisa. Mentre si discute del destino dell’hotel, la comunità locale si interroga su cosa riserverà il futuro per questo simbolo controverso della zona.