![Il Ritorno di Navalny: Storia di Resistenza e Verità sul Grande Schermo 1 20240222 151012](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240222-151012.webp)
Il ritorno di “Navalny” nelle sale italiane
Il documentario “Navalny” di Daniel Roher, che ha ottenuto l’Oscar come Miglior documentario nel marzo 2023, ritrova nuova vita nelle sale cinematografiche italiane. A un anno di distanza dal prestigioso riconoscimento, e in seguito alla tragica scomparsa di Alexei Navalny, il film torna a suscitare interesse e commozione, programmato per una serie di proiezioni evento a partire dal 22 febbraio.
Il leader dell’opposizione russa, figura emblematica di resistenza e critica al governo di Putin, è stato al centro dell’attualità fino all’amara notizia della sua morte, avvenuta il 16 febbraio 2024, dopo essere stato imprigionato in Siberia dal 2021. La sua storia, segnata da coraggio e determinazione, è stata raccontata con intensità e dinamismo nel film distribuito da I Wonder Pictures e IWONDERFULL nel 2022.
Un documentario che è indagine approfondita
La potenza di “Navalny” risiede nella capacità di fungere da testimonianza diretta dell’impegno dell’attivista russo, trasformandosi in un’indagine meticolosa degli eventi drammatici successivi all’agosto 2020. Quell’anno, Navalny si ammalò improvvisamente su un volo da Tomsk a Mosca, un malore così grave da richiedere un atterraggio di emergenza a Omsk e il successivo ricovero in ospedale, dove l’oppositore entrò in coma. Solo dopo essere stato trasferito a Berlino, si scoprì che l’uomo era stato avvelenato, dando così inizio a una ricerca della verità che avrebbe avuto risvolti internazionali.
La pellicola non solo segue gli sviluppi di questa vicenda, ma offre anche uno sguardo approfondito sui tentativi di Navalny di smascherare la rete di corruzione e le manovre di potere all’interno del governo russo e tra gli oligarchi che lo sostengono, inclusi i presunti legami con il presidente Vladimir Putin.
Le dichiarazioni di Andrea Romeo
Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures, ha condiviso le proprie riflessioni in merito alla distribuzione del film, sottolineando la rilevanza e l’attualità della storia di Navalny. “Quando abbiamo deciso di distribuire in Italia Navalny – spiega Romeo dalla Berlinale – sapevamo di lavorare su una storia molto attuale e che per la stessa volontà del protagonista sarebbe finita come inizia, cioè con il suo omicidio. Il film è una grande opportunità per capire qualcosa di più di quanto da trent’anni sta succedendo in Russia.”
Romeo prosegue, evidenziando il valore cinematografico dell’opera: “Il documentario – prosegue Romeo – è anche un oggetto cinematografico originalissimo, e credo che l’Oscar per vinto l’anno scorso celebri adeguatamente un’opera cinematograficamente unica e importante”.
Un’eredità che continua a vivere sul grande schermo
L’eredità di Alexei Navalny, avvocato, attivista e fondatore del partito Russia del Futuro e della Fondazione anti-corruzione, non si è conclusa con la sua morte. Il documentario di Roher continua a diffondere il suo messaggio e a tenere viva la memoria di una delle figure più controversie e discusse dell’opposizione russa. Il film si propone come uno strumento per non dimenticare la lotta di Navalny, la sua resilienza e il suo sacrificio nel contesto di un paese segnato da tensioni politiche e sociali.
La riedizione del documentario nelle sale italiane testimonia il desiderio di mantenere acceso il dibattito pubblico sulle questioni di libertà e giustizia, temi cari a Navalny e che hanno animato gran parte della sua battaglia politica e personale. La sua figura, così come il film che ne racconta la storia, continua a essere un simbolo di resistenza e di speranza per molti, in Russia e nel resto del mondo.
Un evento cinematografico per riflettere
La scelta di riproporre “Navalny” al pubblico non è solo un omaggio alla figura dell’oppositore, ma anche un’occasione per il pubblico di riflettere su una realtà politica spesso opaca e distante. Le proiezioni evento programmate si annunciano come momenti di confronto e di approfondimento, in cui la potenza del cinema si fa veicolo di conoscenza e coscienza civile.
Con la reintroduzione di “Navalny” nel circuito cinematografico, si rinnova l’opportunità di intrecciare l’arte con la realtà politica e sociale, dimostrando una volta di più come il cinema possa essere uno strumento di denuncia e di memoria collettiva. In un’epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti e sfide globali, storie come quella di Alexei Navalny assumono un ruolo fondamentale nel dibattito pubblico e nel percorso verso una società più giusta e trasparente.
Foto Credits: Gazzetta.it