Indagine aperta per istigazione al suicidio di un 14enne a Ancona
La procura di Ancona ha avviato un’indagine senza iscritti nel registro degli indagati riguardo al tragico episodio avvenuto presso l’istituto d’istruzione superiore “Savoia-Benincasa”. Un giovane studente di 14 anni, iscritto al primo anno del liceo scientifico, è caduto dal terzo piano dopo aver ricevuto un brutto voto, trovandosi ora in rianimazione all’ospedale di Torrette. I carabinieri, sotto la guida del tenente colonnello Emanuele Fanara, stanno raccogliendo testimonianze e hanno sequestrato il diario e il cellulare del ragazzo. Nelle sue scritture, sembra emergere un senso di fallimento legato a quell’insufficienza che avrebbe avvertito come un peso condiviso dall’intera classe.
Le circostanze e le indagini in corso
In attesa che il giovane possa essere interrogato, l’attenzione si concentra sulla ricostruzione dettagliata degli eventi che hanno portato alla caduta, avvenuta in circostanze fortuite che hanno evitato conseguenze ancora più gravi. Sembrerebbe che il ragazzo, solitamente brillante negli studi, abbia reagito in modo estremo a seguito di un voto insoddisfacente assegnatogli dopo un periodo di relax trascorso in vacanza con la famiglia. La dinamica che ha portato al tragico incidente coinvolge un confronto con un’insegnante che, trovandolo impreparato, gli avrebbe inflitto il voto basso. Il padre del giovane ha dichiarato al Corriere Adriatico che suo figlio si è sentito mortificato dal voto, pentendosi dell’atto estremo compiuto e assicurando che non si ripeterà.
Reazioni e supporto a seguito dell’incidente
La dirigente scolastica Alessandra Bertini ha confermato che il rendimento del ragazzo era stato valutato positivamente pochi giorni prima dell’incidente. La scuola si sta adoperando per offrire supporto psicologico agli studenti colpiti dal trauma, compresi i compagni di classe del giovane coinvolto. I familiari del ragazzo lo stanno assistendo e incoraggiando, mentre il desiderio di tornare tra i banchi di scuola è già emerso. La preside ha incontrato i genitori degli studenti e la professoressa coinvolta, profondamente scossa dall’accaduto, ha sospeso le lezioni per un breve periodo. La comunità scolastica si mobilita per affrontare unita l’impatto emotivo causato dall’incidente, cercando di superare insieme il dolore e il turbamento che ne sono scaturiti.