Ilva in amministrazione straordinaria: una svolta attesa
Ilva, l’acciaieria di Taranto, sarà posta nuovamente in amministrazione straordinaria, una decisione attesa e che segna una svolta nel suo percorso. Il governo italiano ha scelto di accogliere la richiesta di Invitalia, mettendo così fine alla controversia con ArcelorMittal che ha portato l’azienda sull’orlo del precipizio. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato: ‘Nominerò i commissari a giorni’, rassicurando i sindacati e le ditte dell’indotto. I nomi della triade incaricata di gestire questa seconda amministrazione straordinaria non sono ancora stati resi noti, ma si sa che almeno uno di loro avrà una ‘grande conoscenza della siderurgia per dare un segnale positivo’.
Mantovano: una garanzia per il rilancio
Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha evidenziato che il governo dispone già di una rosa ristretta di nomi per i commissari, che avranno il compito di condurre l’Ilva fuori dalla crisi finanziaria in attesa di un nuovo partner industriale. Mantovano ha dichiarato: ‘Dopo tutto quello che è successo, la strada è questa’, confermando la decisione di escludere Mittal dalla governance. L’obiettivo è garantire continuità e rilancio all’azienda, che si trova in una situazione finanziaria critica con debiti che superano i 2 miliardi di euro. La trattativa è giunta al termine proprio prima del punto di non ritorno, evitando così il rischio imminente per l’operatività di Taranto.
Le reazioni dei metalmeccanici e le sfide future
La decisione del governo è stata accolta positivamente dai metalmeccanici, che vedono nell’uscita di Mittal una svolta: ‘Finalmente non sentiremo più parlare di Mittal’, afferma il leader della Uilm Rocco Palombella. Il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, sottolinea l’importanza di investire sui lavoratori per garantire la continuità produttiva, mentre la Fim esprime preoccupazione per la manutenzione degli impianti. La transizione verso una nuova gestione presenta sfide importanti, incluse questioni legali e la preoccupazione per l’indotto, già messo in difficoltà da fatture non pagate per oltre 100 milioni di euro.Il governo si impegna a mantenere livelli produttivi minimi, sostenere l’indotto e cercare un investitore interessato a rilevare la gestione di Taranto. Con 20.000 posti di lavoro in gioco, il governo si prepara a lanciare una gara nel minor tempo possibile per attrarre potenziali investitori. Metinvest, azienda ucraina interessata all’Ilva, è tra i nomi circolati con maggiore insistenza, con il ceo Yuriy Ryzhenkov che si è dichiarato disponibile a investire. L’obiettivo resta la decarbonizzazione, una priorità per il governo italiano e una condizione fondamentale per il futuro dell’Ilva.