Il Presidente della Fondazione Politecnico critica il restyling di San Siro
Ferruccio Resta, presidente della Fondazione Politecnico di Milano, esprime dubbi sulle ipotesi di restyling dello Stadio San Siro. Riguardo a un’eventuale ristrutturazione dell’impianto, Resta afferma: “Se l’obiettivo è di salvare il Meazza per altri 30 anni, va tutto bene. Ma se si vuole avere uno stadio tra i dieci migliori al mondo, serve un impianto nuovo.” Il focus dovrebbe essere sull’ambizione di avere un impianto all’altezza delle squadre e della città stessa.
Le criticità di San Siro e la necessità di un nuovo impianto
Secondo Resta, San Siro attualmente presenta problemi significativi come vibrazioni sotto carico, limiti di isolamento acustico, sedute e corridoi non adeguati. Afferma che un San Siro ristrutturato non sarebbe sufficiente per competere con gli impianti europei moderni. “Serve un impianto accogliente e d’attrazione, all’altezza delle ambizioni della città e delle squadre.” Restyling o nuovo impianto? Si pone la domanda se sia tecnicamente possibile ristrutturare il Meazza mantenendo il vincolo al secondo anello e continuando a giocarci. Resta risponde che tecnicamente potrebbe essere fattibile, ma sarebbe come “ritinteggiare la casa”. Sottolinea che i limiti strutturali rimarrebbero, e l’obiettivo di migliorare l’isolamento acustico sarebbe irraggiungibile. La soluzione proposta è un impianto nuovo accanto al Meazza, un’idea che era stata condivisa da club e Comune nel 2019, ma poi abbandonata.
La visione di uno stadio condiviso e ambizioso
Resta riflette sul modello dell’impianto condiviso tra le due squadre come un’opportunità ambiziosa e unica. “Una città con due cuori, ma capace di condividere spazi all’avanguardia.” Sottolinea che unendo le forze economiche si sarebbe potuto realizzare un progetto architettonico di livello mondiale. Tuttavia, al momento il Milan ha acquistato terreni a San Donato e l’Inter guarda a Rozzano, indicando possibili alternative al progetto originario. Una situazione complessa e le possibili soluzioni Resta esprime preoccupazione per i diversi scenari che si stanno delineando, con squadre e attori coinvolti che sembrano puntare su piani alternativi. Invita tutte le parti a fare un passo indietro e a considerare l’unica soluzione ambiziosa che era inizialmente sul tavolo. Riqualificare l’intera area di San Siro potrebbe essere una risposta adeguata, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche urbanistico. Responsabilità e criticità Sulla questione delle responsabilità, Resta sottolinea che tutti hanno avuto un ruolo nel ritardo del progetto, evidenziando che il cantiere per il nuovo stadio di Milan e Inter avrebbe dovuto essere già una realtà. “È necessario un ripensamento collettivo per evitare di allontanarsi dall’obiettivo e per dare una risposta all’altezza delle aspettative, anche a livello politico.”