Strage di Altavilla Milicia: il dramma della madre supplicata durante le torture
Antonella Salamone ha vissuto l’inferno prima di essere brutalmente uccisa insieme ai suoi due figli. Durante le torture subite, la madre ha supplicato la figlia maggiore, 17enne, di chiamare i carabinieri per salvarli. Le parole strazianti di Antonella, ‘Ti prego, chiama i carabinieri, mi vogliono uccidere’, sono emerse durante l’interrogatorio della ragazza condotto dalla Procuratrice dei minori Claudia Caramanna. La giovane, invece di cercare aiuto, ha preferito scambiare messaggi con le amiche mentre la tragedia si consumava.
Un coinvolgimento familiare sconcertante
La famiglia Barreca-Fina-Carandente è al centro di questa vicenda agghiacciante. Oltre alla giovane di 17 anni, sono stati arrestati il padre, Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente, tutti accusati di triplice omicidio e soppressione di cadavere. La 17enne ha confessato di aver partecipato a un rito per ‘liberare’ la madre e i fratellini ‘dal demonio’, svelando dettagli scioccanti sul coinvolgimento della famiglia nel delitto.
La giovane, legata in modo particolare al padre, chiede costantemente di poterlo vedere. Descritta come la ‘figlia prediletta’ da vicini e conoscenti, la ragazza è stata trovata con i cellulari della madre e dei fratelli, probabilmente per evitare che chiedessero aiuto. Nonostante la gravità dei fatti, la 17enne ha dichiarato di ‘rifarebbe tutto’ senza esitazione.
Indagini e misteri da risolvere
Le indagini sull’omicidio di Antonella Salamone e dei suoi figli continuano, con particolare attenzione alle prove forensi. Gli esami medico-legali sui resti della madre e le autopsie sui corpi dei due ragazzi, Kevin ed Emanuel, dovrebbero fornire importanti dettagli sulla dinamica del delitto. La data precisa delle morti rimane un punto oscuro, con la donna uccisa la notte tra l’8 e il 9 febbraio, mentre i ragazzi sarebbero deceduti la notte del 9 febbraio dopo essere stati torturati e soffocati.
Gli avvocati Vincenzo e Sergio Sparti, che difendono Sabrina Fina e Massimo Carandente, hanno rinunciato al mandato difensivo per questioni organizzative. Nel frattempo, il coinvolgimento della coppia nel presunto aiuto a Barreca, il padre della giovane, getta ulteriore luce su un caso che continua a sconvolgere l’opinione pubblica.