Svolta sovranista sul debito pubblico: la crescita del risparmio italiano
La ricchezza complessiva delle famiglie italiane ha raggiunto un nuovo picco nel 2023, toccando la cifra record di 5.216 miliardi di euro. Un incremento significativo rispetto agli anni precedenti, con un saldo aggiuntivo di 552 miliardi di euro accumulati rispetto al 2019, prima dell’arrivo della pandemia. Questo aumento del 1,51% testimonia un cambiamento nelle abitudini finanziarie degli italiani, spinto non solo da una minore cautela, ma anche dalla modesta remunerazione sui depositi bancari.
La crescita del risparmio è stata accompagnata da un aumento della quantità di debito pubblico detenuta da famiglie e imprese italiane. Negli ultimi due anni, la quota di Bot e Btp in possesso dei piccoli risparmiatori e delle aziende è più che raddoppiata, con una accelerazione significativa nel corso del 2023. Secondo i dati della Fabi relativi ai primi tre trimestri dell’anno scorso, si è registrato un maggiore interesse verso bond e Btp, favorendo la diversificazione degli investimenti.
Il ritorno dell’interesse verso investimenti redditizi
Nel corso del 2023, si è assistito a una riduzione del 3,73% della quota di risparmio detenuta sotto forma di depositi e conti correnti, mentre si è notato un crescente interesse per investimenti obbligazionari e azionari. Dopo un periodo di prudenza e incertezza, i risparmiatori italiani stanno nuovamente considerando opzioni più spinte per ottenere profitti dai propri investimenti.
In soli nove mesi, le famiglie italiane hanno accumulato oltre 144 miliardi di euro in più sotto forma di risparmio, con una crescita significativa in diversi settori. Secondo il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, “La ricchezza finanziaria delle famiglie, pari a oltre 5.000 miliardi di euro, resta un asset fondamentale per la crescita e lo sviluppo economico del Paese”. Questo patrimonio equivale a due volte e mezzo il PIL italiano e rappresenta quasi il doppio del debito pubblico nazionale.
Il trend di acquisto del debito pubblico italiano
Nei primi 11 mesi del 2023, si è registrato un aumento significativo degli acquisti di debito pubblico da parte di famiglie e imprese italiane, in particolare di Btp Italia e Btp Valore. A novembre, i privati possedevano il 13,5% dei Bot e Btp emessi, corrispondenti a 320 miliardi di euro su un totale di 2.378 miliardi di euro. Nello stesso periodo, il debito italiano detenuto dagli investitori stranieri è sceso da 685 miliardi nel 2021 a 658 miliardi nel 2023, con una quota passata dal 30,7% al 27,3%.
La tendenza all’acquisto di debito pubblico italiano da parte dei cittadini e delle aziende nazionali sembra consolidarsi, riflettendo una maggiore fiducia nel sistema economico del Paese. Questo trend potrebbe avere implicazioni significative sull’economia e sugli investimenti futuri, evidenziando una svolta sovranista nel modo in cui il debito pubblico italiano viene gestito e considerato dagli attori interni al mercato.