Protesta dei pescatori in Liguria: le ragioni di uno sciopero che non si placa
Imperia, Liguria – Dopo lo stop di un giorno a sostegno dei colleghi agricoltori a Roma, i 350 pescatori della provincia di Imperia continuano la loro protesta. Le motivazioni dietro questa mobilitazione sono profonde e toccano le radici stesse della loro attività. Il disagio, la rabbia e la difficoltà nel svolgere il proprio lavoro si fondono in una critica diretta all’Unione Europea, accusata di introdurre normative che minacciano la sopravvivenza delle imprese di pesca.
LegaCoop ha dichiarato: ‘L’Unione europea sta introducendo strumenti normativi che rischiano di compromettere la tenuta delle nostre imprese di pesca.’ Dal 2012 ad oggi, il valore degli sbarchi è diminuito del 20%, mentre la flotta italiana conta oggi solo 11.807 imbarcazioni, rappresentando solo il 16% della flotta dell’UE. L’età media delle imbarcazioni è di 31 anni, e la mancanza di ricambio generazionale è aggravata dall’incertezza normativa e dal crescente irrigidimento delle regole nazionali e comunitarie.
Sfide e numeri del settore ittico italiano
Nel 2022, il prodotto pescato dalla flotta italiana ha raggiunto le 125.839 tonnellate, con un valore di 740 milioni di euro. Tuttavia, la contrazione della flotta e la diminuzione del valore degli sbarchi rappresentano sfide cruciali per il settore. Il consumo di prodotti ittici in Italia ha superato il milione di tonnellate nel 2022, con un consumo pro-capite di circa 25 kg, leggermente superiore alla media dell’UE di circa 23 kg a testa.
Questa politica restrittiva ha portato a un aumento delle importazioni, creando un’instabilità economica per i pescatori italiani. La flotta nazionale è in costante contrazione, con pescatori pronti ad estendere la protesta fino al porto di Genova. Le richieste sono chiare: investimenti per l’ammodernamento della flotta, politiche giovanili per favorire l’inserimento dei giovani pescatori e una revisione delle normative che regolano il settore. La situazione richiede un intervento urgente per garantire la sostenibilità e la prosperità dei pescatori italiani.
Le richieste dei pescatori e le azioni richieste
I pescatori chiedono una serie di interventi per sostenere il settore ittico italiano. Tra le richieste figurano: favorire gli investimenti sulla flotta per l’ammodernamento e il cambio motori, politiche giovanili per favorire l’inserimento dei giovani pescatori, una revisione completa del sistema di controlli a bordo delle imbarcazioni, una riforma della tassazione dei prodotti energetici per evitare aumenti insostenibili del costo del gasolio e l’estensione del regime speciale IVA alla pesca marittima.
Altre richieste includono il monitoraggio e l’approvazione di piani di gestione per la pesca in diverse aree marine, la conferma del Credito di Imposta per l’acquisto di carburanti e la disciplina della pesca di specie specifiche come il pesce spada e il tonno rosso. Queste richieste riflettono la complessità delle sfide che i pescatori italiani devono affrontare e la necessità di interventi mirati per garantire la sostenibilità del settore ittico nel lungo termine.