Tragedia a Firenze: il crollo mortale al cantiere Esselunga
FIRENZE – Ieri mattina, un boato assordante ha squarciato il tranquillo quartiere a nord-ovest di Firenze, segnando per sempre la memoria della città. Nel cantiere della futura Esselunga, una trave di sostegno ha ceduto improvvisamente, scatenando una catena di crolli che ha sepolto otto operai sotto una valanga di cemento e ferro. Le grida disperate hanno attirato rapidamente i soccorsi, ma la potenza dell’incidente ha lasciato poche speranze di trovare sopravvissuti.
La lotta contro il tempo sotto le macerie
Le operazioni di soccorso sono state frenetiche: i vigili del fuoco, i soccorritori della Croce Rossa e i cani addestrati hanno lavorato senza sosta per cercare i dispersi. Tra i detriti, tre operai sono stati miracolosamente tirati fuori, mentre il corpo senza vita di un quarto lavoratore è stato recuperato durante la notte. Il destino degli altri tre rimane incerto, mentre l’angoscia e la paura si sono impossessate del cantiere e dei familiari in attesa di notizie.
Omicidio e crollo colposo: La procura di Firenze ha aperto un’indagine per omicidio e crollo colposo, indagando sui responsabili della sicurezza del cantiere e sulle condizioni in cui gli operai stavano lavorando. Le polemiche sulle responsabilità e sulla sicurezza sul lavoro si accendono, mentre si cerca di fare luce su un incidente che ha sconvolto la comunità e sollevato interrogativi cruciali sul rispetto delle norme e dei diritti dei lavoratori.
Lutto cittadino e solidarietà nazionale
Il presidente Sergio Mattarella e il sindaco Dario Nardella hanno espresso vicinanza e solidarietà alle vittime e alle loro famiglie, proclamando il lutto cittadino e chiudendo i supermercati Esselunga in segno di rispetto. Mentre l’Italia intera si stringe attorno alla tragedia di Firenze, rimane il dolore e lo sconcerto di una giornata che resterà impressa nella memoria di tutti coloro che hanno vissuto da vicino l’orrore di un cantiere trasformato in una trappola mortale.
Le indagini proseguono, ma nel cuore della città e di chi ha perso un amico, un collega, un padre di famiglia, restano solo lacrime e domande senza risposta. La vita di alcuni si è spezzata in un istante, mentre altri lottano per non perdere la speranza e per non dimenticare coloro che non sono tornati a casa quel venerdì maledetto.