L’ultimo round del negoziato: una situazione incerta
Invitalia e ArcelorMittal si trovano sull’orlo del baratro, con il tentativo di negoziato in fase critica. Gli avvocati delle due parti, Chiomenti per Invitalia e Gianni-Origoni-Grippo per Mittal, mantengono un filo di comunicazione aperto. Tuttavia, il tempo stringe e le speranze di un accordo si affievoliscono. Se non vi sarà un cedimento entro le prossime 48-72 ore, Invitalia è pronta a inviare una lettera al Ministero delle Imprese per richiedere l’avvio dell’amministrazione straordinaria. Questa mossa, anticipata da Il Fatto Quotidiano, potrebbe essere comunicata ai sindacati nell’incontro di lunedì a Palazzo Chigi.
Il governo si prepara al peggio, già progettando la formazione di una terna di commissari che dovranno gestire l’acciaieria fino all’insediamento di un nuovo socio, auspicabilmente nel minor tempo possibile. Le posizioni sembrano irrimediabilmente distanti, con Invitalia che accusa Mittal di bluffare e rifiutarsi di consentire una due diligence approfondita dei conti. La situazione è intricata, e la rottura sembra sempre più imminente.
La controversa ispezione: un passo falso nel negoziato
L’ispezione del 2 febbraio condotta dai tre commissari presso gli impianti dell’Ilva si è rivelata un fallimento. La mancanza di collaborazione da parte dei vertici di Acciaierie d’Italia ha impedito loro di accedere ai dati fondamentali relativi alla produzione e alle giacenze. Acciaierie d’Italia ha ribattuto alle accuse, sostenendo che i commissari non avrebbero mostrato interesse a ispezionare l’impianto, una versione contraddetta dalla lettera inviata da Ilva in amministrazione straordinaria ad Adi il 13 febbraio.
Nella lettera, i commissari Ardito, Danovi e Lupo lamentano le richieste disattese da parte di AdI, inclusa la mancata consegna dei Programmi di manutenzione e dei dati trimestrali essenziali per il monitoraggio contrattuale. La situazione si complica ulteriormente con il mancato accesso a informazioni cruciali come i dati di produzione, le giacenze di materie prime e i dettagli sugli impianti in funzione nei vari stabilimenti. La richiesta dei commissari di ottenere i dati entro un termine stringente evidenzia la gravità della situazione, con l’urgenza di valutare attentamente la direzione futura delle attività ispettive.