Tragedia a Firenze: Il Racconto delle Vittime
FIRENZE — La tragedia che ha colpito il cantiere in via Mariti a Firenze ha lasciato dietro di sé un dolore profondo e molte domande ancora senza risposta. Una delle vittime identificate è Luigi Coclite, sessant’anni, originario di Teramo e residente a Collesalvetti, in provincia di Livorno. Padre di due ragazzi, Luigi si trovava sul luogo del crollo quando la trave ha ceduto. Altri due morti sono stati confermati, mentre due persone risultano ancora disperse sotto la colata di cemento solidificata.
Origini e Storie di Emigrazione
Luigi Coclite, emigrato in Toscana da trent’anni, aveva legato la sua vita al territorio e alla sua famiglia. Appassionato di montagna, seguiva con orgoglio le passioni dei suoi figli, uno nel calcio e l’altra nella musica e nell’opera di volontariato. La sua ex moglie, Simona, presente sul luogo della tragedia, ha mostrato il profondo legame che li univa nonostante la separazione. Avevano gestito insieme un’attività, prima che Luigi intraprendesse la carriera di autotrasportatore.
Le Storie delle Altre Vittime
Le altre vittime coinvolte nella tragedia sembrano provenire da luoghi lontani, forse marocchini o palestinesi, come molti degli operai presenti sul cantiere. Ludiana Tamanti, la barista del Manzoni, il bar di fronte al cantiere, ricorda con commozione quei lavoratori che ogni mattina facevano colazione nel suo locale. Marocchini e palestinesi, in Italia da poco tempo, mostravano con orgoglio le foto delle loro famiglie sui cellulari, comunicando con gesti e poche parole in diverse lingue.
La comunità locale è scossa da questa tragedia, che ha colpito non solo le persone direttamente coinvolte, ma anche coloro che le conoscevano e facevano parte del loro quotidiano. Le testimonianze delle persone presenti sul luogo del disastro dipingono un quadro di dolore e smarrimento, lasciando intravedere le vite interrotte di chi, come Luigi Coclite e gli altri lavoratori, si dedicavano al proprio lavoro con impegno e sacrificio.