Blitz di Ultima Generazione agli Uffizi: La Protesta che Ha Scosso il Capolavoro di Botticelli
Un’azione senza precedenti ha scosso gli Uffizi di Firenze, noti per custodire alcune delle opere d’arte più preziose al mondo. La Nascita di Venere di Botticelli, capolavoro rinascimentale, è stata oggetto di un’azione eclatante da parte di militanti appartenenti a Ultima Generazione. La teca che protegge il celebre dipinto è stata ricoperta con immagini drammatiche delle alluvioni di Campi Bisenzio, attaccate con dello scotch di carta. Questo gesto, definito dalla stessa Ultima Generazione come un atto di protesta, ha scosso non solo la cornice artistica degli Uffizi, ma anche il pubblico e le autorità presenti.
Le reazioni non si sono fatte attendere: il personale del museo ha immediatamente agito per evacuare i turisti, spegnere le luci e chiudere la sala in cui è esposta l’opera. I carabinieri sono intervenuti prontamente, raggiungendo e arrestando i due attivisti responsabili dell’azione. Attualmente, i militanti si trovano presso la stazione degli Uffizi, in attesa di ulteriori sviluppi. Parallelamente all’arresto, è stata annunciata la convocazione di un presidio di solidarietà previsto per le 17 davanti alla caserma, a sostegno dell’iniziativa e per manifestare posizioni contrapposte.
La Voce di Ultima Generazione: Motivazioni di un Atto Estremo
Ultima Generazione ha espresso le proprie motivazioni dietro l’azione intrapresa agli Uffizi, sottolineando la necessità di portare all’attenzione pubblica le devastanti conseguenze dei cambiamenti climatici. Le immagini delle alluvioni e delle frane affisse sulla teca della Nascita di Venere vogliono rappresentare la realtà in cui la società attuale è immersa, con eventi estremi sempre più frequenti e distruttivi. Secondo le dichiarazioni del gruppo, il gesto compiuto oggi sarà considerato un atto criminale in base alla nuova legge Ecoproteste, con la possibilità di una condanna fino a 6 mesi di reclusione.
Le parole di uno degli attivisti coinvolti nell’azione, Giordano, sottolineano il senso di urgenza e la determinazione che ha guidato l’atto di protesta: “Sono un padre di famiglia e operatore socio-sanitario. Oggi ho scelto di contravvenire al mio obbligo di dimora e di infrangere nuovamente la legge, rischiando la prigione per tenere fede alla mia promessa di fare tutto il possibile per proteggere la vita”. Giordano critica aspramente il governo per la sua presunta negligenza di fronte alle catastrofi ambientali e per la mancanza di azioni concrete per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici. In un periodo in cui la sensibilizzazione sull’ambiente e la lotta per la sostenibilità sono temi centrali, gesti come quello compiuto da Ultima Generazione agli Uffizi pongono interrogativi profondi sulla relazione tra arte, società e attivismo.