![Scoperta maxi truffa a Napoli: Guardia di Finanza smaschera inganno sui buoni vacanza 1 20240216 133659](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240216-133659.webp)
Napoli, maxi truffa sui buoni vacanza: scoperta dalla Guardia di Finanza
Napoli – La Guardia di Finanza di Giugliano in Campania ha portato alla luce una ‘maxi truffa’ riguardante buoni vacanza del valore di quasi 800mila euro. L’indagine ha coinvolto una direttrice di un hotel a nord della città partenopea, la quale è stata sospettata di aver indebitamente percepito questi contributi destinati alle famiglie con redditi bassi nel periodo dell’emergenza da Covid-19. I ‘buoni vacanza’, un sostegno per il settore turistico, consistevano in aiuti fino a 500 euro, da spendere in strutture ricettive in Italia.
La scoperta dell’inganno e le modalità della truffa
Gli inquirenti hanno rivelato che l’albergo avrebbe ricevuto consistenti fondi dal ministero del Turismo per l’accredito dei buoni vacanza, non in linea con i ricavi dichiarati dalla struttura. Nonostante l’hotel avesse soltanto undici stanze e fosse situato in una zona poco turistica, la direttrice avrebbe permesso a clienti fittizi di usufruire solo ‘documentalmente’ dei bonus. In cambio, avrebbero ricevuto pagamenti in contanti da 100 a 300 euro, proporzionali al valore del beneficio. La frode sembra essere avvenuta anche durante le restrizioni pandemica, con la direttrice che avrebbe ottenuto profitti illeciti dieci volte superiori al normale incasso dell’albergo in un solo giorno.
Il coinvolgimento del marito e le implicazioni legali
Una parte dei proventi sarebbe stata trasferita sui conti di una Srl collegata al marito della direttrice, per essere ‘ripulita’. I beneficiari dei buoni, nonostante non avessero effettuato i soggiorni, avrebbero ricevuto i pagamenti promessi in contanti o accreditati su PostePay o conti correnti. Il sequestro preventivo ha coinvolto il valore totale dei buoni utilizzati in modo fraudolento, con la possibilità di confisca dei beni degli indagati in mancanza di disponibilità finanziarie. Le 2.098 persone coinvolte rischiano sanzioni fino al triplo del beneficio ottenuto, decise dal prefetto, per truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche e uso di denaro illecito.