Il Partito Democratico ha sollevato la questione del progetto ‘Città 30’ durante un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Le polemiche si sono accese soprattutto in seguito allo scontro tra Salvini e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, del Partito Democratico. Il senatore del Pd Lorenzo Basso ha evidenziato i dati allarmanti riguardanti gli incidenti stradali in Italia: ‘440 decessi e 223475 feriti nel 2022’. In particolare, ha sottolineato che oltre il 73% delle collisioni avviene su strade urbane, dove l’eccesso di velocità rappresenta la principale causa di incidenti mortali.
La posizione di Salvini e le critiche sul nuovo codice della strada
In risposta alle sollecitazioni riguardo al progetto ‘Città 30’, Matteo Salvini ha citato il nuovo codice della strada, sottolineando che ‘da un anno si parla del nuovo codice a cui stiamo lavorando’. Salvini ha espresso la sua contrarietà al progetto sostenendo che ’30 all’ora su intere superfici cittadine non hanno alcun senso e creano solo danni’. Tuttavia, non ha fornito dettagli su tali danni, affermando che ‘fare la guerra alle auto, alle moto, ai furgoni per un motivo ideologico non ha niente a che fare con la sicurezza stradale’.
Replica dei senatori: critiche a Salvini e difesa del progetto ‘Città 30’
La senatrice dem Sandra Zampa ha ricordato come una legge per abbassare i limiti di velocità sia stata finanziata dal ministero di Salvini per 13 milioni di euro, sottolineando un presunto cambio di posizione da parte del ministro dopo le critiche del sindaco di Bologna. Zampa ha accusato Salvini di fare campagna elettorale a discapito dell’incolumità delle persone, criticando la sua gestione dell’autonomia dei territori e il rapporto con i sindaci. Anche il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, ha attaccato il sindaco di Bologna definendolo un ‘novello Che Guevara a quattro ruote’ insieme ad altri sindaci che sostengono il limite di 30 km/h come unica soluzione.
Il confronto politico sul progetto ‘Città 30’ e sulle misure per la sicurezza stradale continua a dividere le posizioni, con Matteo Salvini che si oppone fermamente all’idea del limite di velocità ridotto a 30 km/h in alcune zone urbane. Le polemiche e le critiche da parte dei senatori del Partito Democratico e di Fratelli d’Italia evidenziano un dibattito acceso sulle politiche da adottare per ridurre gli incidenti stradali in Italia. Resta aperta la questione su come conciliare la sicurezza stradale con la fluidità del traffico e l’autonomia dei territori, in un contesto dove le opinioni divergenti rischiano di ostacolare soluzioni condivise e efficaci.