Atto vandalico sessista contro la sindaca di Viterbo
Chiara Frontini, sindaca di Viterbo, si è trovata di fronte a un gesto vandalico che ha destato sdegno e solidarietà. Un’agghiacciante scenografia è stata posta di fronte alla sua auto: “Un paio di scarpe con tacco a spillo e delle mutande rosse davanti allo sportello del conducente. Sulla maniglia un cartello con sopra scritto «do not disturb». E i finestrini coperti dai fogli di giornale.” Questo chiaro atto sessista ha scosso l’opinione pubblica e ha spinto gli agenti della Digos ad avviare un’indagine.
Solidarietà e condanna unanime
La presidente della Provincia Alessandro Romoli ha espresso la sua solidarietà a Frontini, sottolineando che si è trattato di “un vile e becero atto vandalico”. Romoli ha chiarito che questo gesto non ha alcun legame con l’attività politica della sindaca, ma rappresenta un grave episodio di vandalismo a sfondo sessista. Romoli ha affermato: “Il responsabile di tale odiosissimo gesto ha voluto colpire la prima cittadina di Viterbo in quanto donna e sotto il profilo personale. Si tratta dunque di un attacco che colpisce in primis la Sindaca, ma che riguarda ognuno di noi perché nella Tuscia non può e non deve esserci né spazio né tolleranza per stereotipi di genere, pregiudizi e messaggi sessisti.”
Frontini stessa, in seguito alla scoperta di questa scenografia sessista, ha dichiarato: “Sono stata vittima di un gesto vile e vigliacco che non posso non considerare come un atto sessista. È inaccettabile che in un contesto civile e democratico si verifichino simili episodi, che vanno condannati senza mezzi termini. Questo attacco non è rivolto solo a me, ma rappresenta una ferita per l’intera comunità.”
Indagine e ricerca del rispetto
Le indagini della Digos proseguono per individuare l’autore di questo atto vandalico. È fondamentale che la società respinga con fermezza comportamenti di questo genere e lavori per promuovere un clima di rispetto e uguaglianza. In un contesto politico e sociale dove le donne sono ancora spesso oggetto di discriminazione e violenza, è essenziale che episodi come questo non restino impuniti e che si ponga l’accento sull’importanza di costruire una cultura del rispetto reciproco.
La sindaca Frontini ha concluso affermando: “Questa esperienza dolorosa deve servire da monito per tutti noi. Dobbiamo combattere insieme ogni forma di discriminazione e lavorare per costruire una società più equa e inclusiva. Non possiamo permettere che gesti simili minino la nostra democrazia e i valori fondamentali su cui è fondata. L’unità e la solidarietà della comunità sono essenziali per contrastare e sconfiggere l’odio e la violenza.”