Brevi & brevissime: Approvato il ddl Albania per centri di trattenimento
Il Senato italiano ha votato a favore del disegno di legge di ratifica del protocollo Roma-Tirana, che prevede la costruzione di centri di trattenimento per migranti oltre l’Adriatico. La discussione generale è iniziata alle 10, precedendo il voto finale che ha sancito l’approvazione del provvedimento. Successivamente, il testo sarà sottoposto al Quirinale per la ratifica. Nella giornata precedente, il disegno di legge è stato portato in Aula senza il mandato al relatore, con il respingimento di tutti gli emendamenti e le questioni pregiudiziali presentate dall’opposizione.
La Commissione Ue ha ribadito che è troppo presto per valutare se l’accordo rispetti le normative europee, sollevando dubbi sulla correttezza giuridica del fatto che in tali centri possa essere applicato solo il diritto nazionale, essendo situati al di fuori del territorio comunitario. Allo stesso tempo, rimane in sospeso il rinvio pregiudiziale a Lussemburgo per la norma italiana che consente il trattenimento dei migranti all’interno di tali centri. La decisione del Senato ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che vedono questa mossa come necessaria per gestire il flusso migratorio, mentre altri esprimono preoccupazioni riguardo alla conformità alle normative internazionali in materia di diritti umani.
Piantedosi in Libia: Collaborazione per i rimpatri assistiti
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha compiuto una visita ufficiale a Tripoli per incontrare esponenti del Governo di unità nazionale libico, sottolineando le ‘eccellenti relazioni’ tra i due Paesi e la collaborazione nelle iniziative contro i trafficanti. Piantedosi ha dichiarato: ‘In un clima di straordinaria collaborazione, abbiamo condiviso strategie operative per avviare immediatamente i progetti dedicati ai rimpatri volontari assistiti verso i paesi di origine.’
Il focus del governo italiano sui rimpatri assistiti include anche il subappalto a un partner noto per le violazioni dei diritti umani e le violenze contro migranti e rifugiati. Questa strategia ha sollevato polemiche e critiche da parte di organizzazioni umanitarie e associazioni per i diritti umani, che chiedono maggiore trasparenza e rispetto dei principi fondamentali in tutte le fasi dei rimpatri. La visita di Piantedosi in Libia è stata interpretata come un passo significativo verso una maggiore cooperazione tra i due Paesi nel gestire la questione migratoria, ma ha anche sollevato interrogativi sul rispetto dei diritti umani e sulla sicurezza dei migranti coinvolti nei processi di rimpatrio.