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La crisi idrica a Gaza: l’emergenza che soffoca la popolazione
L’emergenza idrica che sta colpendo la popolazione della Striscia di Gaza è diventata una questione di vita o di morte. Le parole di una manager di Oxfam delineano un quadro critico: “Nei campi le persone muoiono di sete.” La mancanza di acqua potabile è un problema che affligge da mesi la regione, aggravato dalle recenti devastazioni causate dai bombardamenti, dai blackout e dalla carenza di carburante. Questa situazione ha costretto molte persone a bere acqua contaminata o addirittura acqua di mare, mettendo a rischio la loro salute e favorendo la diffusione di malattie.
Oxfam si è attivata in risposta a questa crisi attraverso una collaborazione con l’associazione palestinese Amici dell’Ambiente per fornire impianti di desalinizzazione a energia solare. Attualmente sono stati installati cinque di questi impianti, con altri sei in fase di attivazione. Secondo quanto dichiarato dalla manager, “queste unità di desalinizzazione sono cruciali perché le persone muoiono di sete e sono costrette a bere acqua non potabile.” La situazione è aggravata dal fatto che, a causa dell’offensiva israeliana a Gaza, la centrale elettrica è ferma, causando il malfunzionamento dei pozzi d’acqua, delle strutture e delle pompe idriche a causa della mancanza di carburante.
La testimonianza diretta dalla popolazione colpita
Il sito ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare una serie di testimonianze dirette raccolte dagli operatori e manager di Oxfam a Gaza per dare voce alla popolazione che sta subendo le conseguenze più gravi di questo conflitto. È fondamentale ascoltare le voci dei civili, coloro che vivono sulla propria pelle l’incubo quotidiano di una crisi umanitaria senza precedenti. Queste testimonianze offrono uno sguardo diretto e senza filtri sulla realtà che si sta consumando in Gaza, mettendo in luce le difficoltà e le sofferenze che le persone stanno affrontando.
Le parole dirette dei protagonisti di questa tragedia umanitaria sono essenziali per comprendere appieno l’entità della crisi e per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale sull’urgenza di agire. La mancanza di acqua potabile non è solo un disagio, ma una minaccia concreta per la vita di migliaia di persone, costrette a fare i conti con una situazione di estrema precarietà e pericolo costante. È necessario un intervento tempestivo e deciso da parte della comunità internazionale per porre fine a questa emergenza e garantire il diritto fondamentale all’acqua potabile a tutti i civili colpiti dalla crisi a Gaza.