Tecnologia militare: l’UE contro le aziende cinesi
L’Unione Europea, insieme al Regno Unito e agli Stati Uniti, sta valutando l’adozione di sanzioni contro le aziende cinesi nel settore della tecnologia militare. Secondo quanto riportato dal Guardian, esiste la necessità di implementare ulteriori strumenti per impedire a Mosca di eludere le attuali restrizioni. L’incontro imminente a Bruxelles tra i rappresentanti delle tre potenze occidentali evidenzia la preoccupazione condivisa riguardo alla diffusione della tecnologia militare russa.
Le forniture di microchip russi dall’Occidente
In un’intervista rilasciata a Meduza, il professor Chris Miller ha rivelato dati allarmanti riguardanti le forniture di microchip occidentali alla Russia nel corso dei primi nove mesi del 2023. Con un valore stimato oltre il miliardo di dollari, queste transazioni sono avvenute principalmente attraverso accordi con la Cina. Miller ha criticato aspramente l’Occidente, sottolineando come la priorità data alle relazioni con la Cina abbia favorito indirettamente il rifornimento di tecnologia militare russa. Questo aspetto è stato enfatizzato con le parole del professor Miller: “Stati Uniti ed Europa hanno erroneamente dato priorità ad altre questioni, evitando di creare tensioni con la Cina e, di conseguenza, hanno trascurato di porre ostacoli alle forniture provenienti dall’Asia.”
Il problema delle forniture di microchip rappresenta un punto critico nelle relazioni internazionali, mettendo in luce le interconnessioni tra i diversi attori e l’indiretto supporto involontario a regimi o potenze militari. L’erosione dei confini tra le varie regioni del mondo, facilitata dalla globalizzazione economica, ha reso sempre più complesso il controllo e la regolamentazione dei flussi di tecnologia sensibile. Questo scenario evidenzia la necessità di una maggiore vigilanza e cooperazione tra le potenze occidentali per evitare che l’acquisizione di tecnologie strategiche finisca per minare la sicurezza e la stabilità internazionale.