Spagna e Irlanda chiedono all’UE di verificare violazioni dei diritti umani a Gaza da Israele
Spagna e Irlanda si sono posizionate all’avanguardia tra i paesi europei che esortano Bruxelles a ‘verificare urgentemente’ il rispetto dei diritti umani da parte di Israele a Gaza. La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia sta attualmente esaminando le accuse di genocidio avanzate dal Sudafrica, mentre il Washington Post ha riportato che gli Stati Uniti stanno investigando su possibili crimini di guerra compiuti da Tel Aviv nella Striscia. Madrid e Dublino hanno unito le loro voci in una lettera inviata alla Commissione europea, chiedendo un’indagine sulle presunte violazioni dei diritti umani nel territorio palestinese.
La richiesta di indagini e la condanna di Macron a Netanyahu
Il presidente francese Emmanuel Macron ha contattato direttamente il premier israeliano Benjamin Netanyahu per esprimere la sua preoccupazione riguardo al ‘bilancio intollerabile’ delle vittime a Gaza e ha richiesto che l’operazione militare israeliana cessi immediatamente. Pedro Sanchez, capo del governo spagnolo, ha confermato l’invio di una lettera congiunta a Bruxelles insieme al primo ministro irlandese Leo Varadkar. Nella missiva, i due leader europei hanno sottolineato la gravità della situazione in Medio Oriente e hanno chiesto un ‘cessate il fuoco immediato’ e indagini approfondite sui raid condotti da Israele a Gaza.
Nella lettera inviata alla Commissione europea, Sánchez e Varadkar hanno richiamato l’accordo di associazione UE/Israele che pone come fondamentali il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici. Essi hanno esortato un’analisi urgente sull’osservanza di tali obblighi e, in caso di violazione, hanno chiesto al Consiglio di proporre misure adeguate. La situazione critica si aggrava con l’operazione militare israeliana in corso a Rafah, un’area cruciale per i palestinesi sfollati nella Striscia, che potrebbe portare a ulteriori tragedie umanitarie. Gli sforzi di Madrid e Dublino mirano a far fronte a un potenziale attacco terrestre israeliano che potrebbe causare ulteriori vittime tra la popolazione civile palestinese.
Indagini sulle azioni israeliane a Gaza da parte del Dipartimento di Stato americano
Il Wall Street Journal ha riportato che il Dipartimento di Stato americano sta conducendo indagini approfondite sui raid israeliani a Gaza, con particolare attenzione a un attacco avvenuto il 31 ottobre nel campo profughi di Jabaliya, che ha causato la morte di oltre 135 persone. Gli investigatori sospettano che Israele abbia impiegato bombe di oltre 900 chilogrammi, alcune delle quali potrebbero essere di provenienza statunitense. L’uso di tali ordigni in aree densamente popolate come la Striscia solleva preoccupazioni sul rispetto del diritto internazionale umanitario.
Le indagini in corso potrebbero portare a raccomandazioni di riduzione degli aiuti militari a Israele da parte degli Stati Uniti, qualora si dimostri un uso improprio di armamenti forniti. Le implicazioni di tali indagini e le possibili conseguenze sull’assistenza militare futura evidenziano la gravità della situazione e la necessità di approfondire le verifiche sull’operato di Israele a Gaza. La pressione internazionale si fa sempre più stringente mentre si cercano soluzioni per porre fine alle violazioni dei diritti umani e per garantire la sicurezza e la dignità delle popolazioni coinvolte in un conflitto che continua a mietere vittime innocenti.