Proteste a UniTorino contro le molestie
Studentesse e studenti dell’Università di Torino hanno dato voce alle proprie preoccupazioni riguardo alle molestie all’interno dell’ateneo. Le manifestazioni sono state scatenate da un clima di sessismo e maschilismo che permea le aule torinesi, con centinaia di testimonianze raccolte tramite un questionario anonimo online.
Emergono casi inquietanti
Due casi in particolare hanno scosso l’università: la sospensione di un docente di Filosofia per comportamenti molesti e scambi inappropriati di messaggi, e le accuse di violenza sessuale, stalking e atti persecutori nei confronti di Giancarlo Di Vella, ex direttore della scuola di medicina legale. Tali situazioni hanno portato alla luce un sistema problematico che, secondo gli studenti, va al di là di singoli episodi.
Gli studenti denunciano un modello universitario che promuove competizione, carrierismo ed elitarizzazione, creando un terreno fertile per violenze di genere e molestie. Questo contesto, affermano, legittima tali comportamenti e rende difficile per le vittime denunciare.
Difficoltà nel denunciare
La paura di subire ripercussioni personali e accademiche costituisce un ostacolo significativo per le vittime di molestie. La mancanza di tutela e il clima pesante che si respira in molte facoltà spingono gli studenti a tacere, alimentando un senso di impotenza diffuso. La struttura normativa obsoleta dell’università non è adeguata a gestire le problematiche attuali, mancando di riferimenti specifici su molestie e violenze sessuali.
Il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, ha preso sul serio le proteste degli studenti, riconoscendo la necessità di un cambiamento. Ha annunciato iniziative per sensibilizzare e formare docenti e studenti sul tema delle molestie. Servizi di supporto legale e psicologico sono stati potenziati, compreso uno sportello antiviolenza attivo dal 2019, che ha registrato un numero significativo di denunce relative a molestie di vario genere.
Una realtà sommersa
Le difficoltà nel denunciare molestie sessuali sono diffuse e vengono alimentate dalla paura delle conseguenze e dalla mancanza di protezione per le vittime. Le statistiche mostrano un alto tasso di mancate denunce, con un’elevata percentuale di archiviazioni dovute a pregiudizi e mancanza di fiducia nel sistema giuridico. La situazione rispecchia una realtà più ampia riguardante le violenze di genere, con numeri che evidenziano la difficoltà delle vittime nel farsi ascoltare e nel cercare giustizia.