FLC CGIL chiede chiarimenti sul decreto ministeriale 255/2023
La FLC CGIL ha recentemente sollevato importanti questioni riguardo al decreto ministeriale 255/2023, che ha introdotto modifiche significative ai requisiti di accesso a determinate classi di concorso nel campo dell’istruzione. In particolare, la revisione dei requisiti e gli accorpamenti tra insegnamenti di scuola secondaria di primo e secondo grado hanno sollevato dubbi e preoccupazioni tra il personale docente. La richiesta di chiarimenti da parte del sindacato è motivata dalla necessità di comprendere appieno le implicazioni di tali cambiamenti, specialmente in vista delle prossime fasi di aggiornamento delle Graduatorie ad Esaurimento (GAE) e delle Graduatorie di Istituto (GPS) per l’anno scolastico 2024/2025.
Richiesta di incontro da parte della FLC CGIL
In una nota inviata al Ministero dell’Istruzione il 13 febbraio 2024, la FLC CGIL ha manifestato l’urgenza di un confronto diretto con le autorità competenti per ottenere chiarezza sui cambiamenti introdotti dal decreto ministeriale. La richiesta di incontro, già preceduta da una comunicazione datata 8 febbraio, evidenzia la necessità di definire le modalità con cui i docenti già abilitati in determinate classi di concorso interessate dagli accorpamenti possono essere considerati idonei per entrambe le classi coinvolte. Questo aspetto riveste particolare importanza per garantire la corretta gestione delle procedure di mobilità e di aggiornamento delle graduatorie, assicurando equità e chiarezza nel trattamento del personale docente.
La FLC CGIL, pur riconoscendo le disposizioni contenute nell’articolo 2 del decreto ministeriale 255/2023, che confermano la distinzione dei ruoli tra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado per le classi coinvolte, ha sollevato legittime preoccupazioni riguardo all’applicazione pratica di tali disposizioni. La complessità derivante dagli accorpamenti e dalle modifiche ai requisiti di accesso richiede un’attenta valutazione per evitare interpretazioni ambigue o discriminazioni ingiustificate nei confronti del personale docente, sia precario che di ruolo.
La richiesta di chiarimenti avanzata dalla FLC CGIL rappresenta un passo fondamentale per garantire trasparenza e equità nel settore dell’istruzione, assicurando che le modifiche normative non ledano i diritti e le opportunità dei docenti coinvolti. È essenziale che il Ministero dell’Istruzione fornisca risposte esaurienti e tempestive alle richieste del sindacato, al fine di dissipare le incertezze e favorire un clima di collaborazione e comprensione reciproca nel sistema educativo italiano.