La tragedia in Medio Oriente: mobilitiamoci contro il massacro dei palestinesi
Basta con la strage degli innocenti! Questo è l’appello che emerge con forza dalla Segreteria nazionale ANPI, che chiede un intervento immediato per porre fine alla situazione di massacro dei palestinesi che si protrae da mesi. Le voci che si levano sono molte e autorevoli, unitamente alla domanda di porre fine a un bagno di sangue annunciato, come nel caso dell’attacco imminente alla città di Rafah nella striscia di Gaza.
Fra le voci che si oppongono a questa tragedia, spiccano quelle di diverse personalità ebraiche di rilievo. Il giornalista Gad Lerner, insieme alle scrittrici Edith Bruck e Livia Tagliacozzo e lo storico Carlo Ginzburg, sottolineano come i massacri di civili perpetrati dall’esercito israeliano rappresentino dei veri e propri crimini di guerra, che non possono e non devono essere accettati. Queste voci autorevoli ci ricordano che la violenza e la distruzione non possono essere giustificate in nessun contesto, e che è necessario agire per porre fine a questo scempio umanitario.
La condanna internazionale e le richieste di giustizia
La comunità internazionale non è rimasta inerte di fronte a queste gravi violazioni dei diritti umani. La Corte di Giustizia Internazionale ha emesso un’ordinanza che impone al governo israeliano di adottare tutte le misure necessarie per prevenire atti di genocidio ai danni dei palestinesi di Gaza. Questo segnale forte sottolinea l’urgenza di agire per porre fine alla violenza e alla sofferenza che stanno vivendo le persone coinvolte in questo conflitto.
Anche il Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha sottolineato che la pacificazione negoziata rappresenta l’unica via per garantire una stabilità duratura a entrambi i popoli coinvolti. La visione di una soluzione a due Stati, che rispetti le legittime aspirazioni nazionali sia dei palestinesi che degli israeliani, è fondamentale per costruire un futuro di pace e prosperità per la regione del Medio Oriente. Queste dichiarazioni richiamano l’attenzione sulla necessità di trovare una soluzione diplomatica e negoziata a questo conflitto che ha causato troppo dolore e distruzione.
Denunciamo gli atti criminali del governo ultranazionalista di Netanyahu e le dichiarazioni scioccanti di alcune personalità israeliane, che non fanno che alimentare ulteriormente la spirale di violenza e odio. Le parole del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, che minaccia di mettere Gaza sotto assedio completo, e i proclami di deputati del Likud che parlano apertamente di “spazzare via i palestinesi”, sono inaccettabili e rappresentano una grave violazione dei principi fondamentali di diritto internazionale.
Non possiamo restare in silenzio di fronte a queste atrocità. È dovere di tutti coloro che credono nei valori della democrazia e dei diritti umani alzare la voce e chiedere un’immediata fine a questa tragedia umanitaria. È necessario che le istituzioni, i partiti politici, i sindacati e le associazioni si mobilitino per porre fine a questa situazione insostenibile, per garantire un futuro di pace e dignità per tutti i popoli coinvolti.